La richiesta

1.500 interventi ortopedici in lista d'attesa, il Pd chiede la riapertura del reparto a Castelfranco

"I fatti dimostrano come la decisione di sopprimerla sia stata avventata e totalmente sbagliata!"

1.500 interventi ortopedici in lista d'attesa, il Pd chiede la riapertura del reparto a Castelfranco
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Il Circolo PD di Castelfranco Veneto "1500 interventi ortopedici in lista d'attesa, si riapra l'ortopedia a Castelfranco".

Problemi legati al Covid

Tutta la Castellana sembra avere uno straordinario numero di contagi, di ricoveri e, forse, di decessi (ma vorremmo che fossero divulgati i dati per esserne certi!). Ieri sera durante il Consiglio Comunale pubblico di Treviso il sindaco Conte ha detto che nella sua città ci sono 830 contagiati: quanti a Castelfranco, che si trova nel distretto più colpito della Marca Trevigiana?
Se, come sostiene il Direttore Generale, fosse davvero giusto che Castelfranco non accolga quei pazienti Covid che non necessitano di interventi in area critica, allora lo stesso Direttore dovrebbe riconoscere di aver sbagliato la scorsa primavera, quando ha aperto un reparto dedicato. Altrimenti, non si capisce proprio perché non si possa fare di nuovo, come chiesto dal PD provinciale, visto che questa seconda ondata risulta peggiore della prima e visto che nel nostro ospedale gli spazi ci sono, compresi percorsi dedicati, anche se proseguono gli interventi ordinari.

Soppressi interi reparti

Al disagio di estrema diffusione della pandemia, si aggiunge quello legato alla soppressione di interi reparti del nostro ospedale e alla saturazione dei posti letto rimasti per accogliere i pazienti trasferiti da Montebelluna. Di conseguenza si registra un importante rallentamento delle cure e ricoveri non-Covid dei nostri concittadini.

Si condivide la necessità che l’ospedale di Montebelluna venga alleggerito del suo grave carico, dovendosi occupare dei malati di Covid di tutto il distretto. Alcuni giorni fa la stampa locale citava la lunghissima lista al San Valentino per interventi ortopedici (circa 1500) e qualche giorno dopo, il 20 novembre, riferiva che l’ulss chiedeva allo IOV di Castelfranco di effettuare interventi ortopedici in aiuto dell’ospedale di Montebelluna. Ma sapevamo benissimo che era una presa in giro, perché lo IOV, giustamente, si occupa di pazienti oncologici e non può occuparsi di tanto altro, essendo un istituto di cura e di ricerca sottoposto al rigido monitoraggio regionale e ministeriale. Infatti tre giorni dopo la stampa riferiva che gli interventi ortopedici sarebbero stati spostati al Ca’ Foncello di Treviso, ospedale che è ugualmente in grossa difficoltà, tanto che le liste d’attesa non sembrano affatto ridursi.

Necessaria riapertura del reparto di ortopedia

La soluzione proposta dall’ulss è solo un palliativo. Come in passato, anche oggi ci sono purtroppo casi in cui, per avere le necessarie prestazioni sanitarie, le persone disperate sono costrette a ricorrere a due strumenti: o doversi umiliare mostrando pubblicamente il proprio bisogno con appelli sui social o doversi prostrare al potente di turno, scrivendo e scomodando il doge per chiedere il suo magnanimo intervento.
È invece necessaria la riapertura del reparto di ortopedia di Castelfranco il prima possibile. I fatti dimostrano come la decisione di sopprimerla sia stata avventata e totalmente sbagliata!

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