Sono trascorsi più di tre anni dal tragico incidente in cui perse la vita Alessandro Tabaku, 21enne di Codognè, che il 24 ottobre 2022, lungo la SR 203 Agordina nel Comune di Sedico (Belluno), si schiantò con l’auto contro la ringhiera di un’abitazione. Il suo veicolo, a seguito dell’impatto, si ribaltò a testa in giù: per il giovane trevigiano non ci fu nulla da fare.

I rilievi eseguiti dalle forze dell’Ordine confermarono che l’incidente, avvenuto intorno alle 5,30 del mattino, si verificò perché il 21enne, che si stava dirigendo a lavoro alla EssilorLuxottica, nel tentativo di scansare un cervo sbucato all’improvviso sulla strada, perse poi il controllo dell’auto, svoltando a sinistra.

La causa della famiglia
Come raccontato da Prima Belluno, dal 2022 a oggi, il dolore della famiglia per la scomparsa di Alessandro è ancora molto forte. Per questo motivo, dopo mesi di silenzio istituzionale, i familiari hanno deciso di intraprendere una causa civile contro Regione Veneto, attualmente in corso davanti al Tribunale di Belluno.
Come riferito dal papà Durim al Corriere delle Alpi, l’obiettivo di questa causa non è quello di pretendere soldi, ma di chiedere interventi urgenti sulla curva della SR 203 Agordina all’altezza di La Stanga, tratto considerato fin troppo pericoloso per gli automobilisti.
“Mio figlio non c’è più, ma non voglio che succeda ad altri” ha detto il padre.

L’accusa mossa a Regione Veneto, quindi, sarebbe quella di non aver mai dato riscontro a numerose segnalazioni e sollecitazioni, nonostante diverse richieste di incontro e tentativi di dialogo.
La famiglia di Alessandro Tabaku ribadisce la necessità di realizzare barriere, maggiore illuminazione e cartelli luminosi per limitare gli attraversamenti della fauna selvatica. Agordini e bellunesi in generale, chiedono che si faccia presto qualcosa per rendere la strada sicura, considerando che, oltre all’attraversamento di cervi o caprioli, c’è anche il pericolo di caduta massi.
Intervistato dal Corriere del Veneto, il sindaco di Sedico, Christian Roldo, nel manifestare vicinanza alla famiglia di Alessandro Tabaku, ha riferito di aver sollecitato la Provincia per cercare soluzioni concrete:
“Serve un piano definitivo, e come amministrazione siamo in prima linea per trovarlo”.