È caccia all’aggressore dopo il pestaggio avvenuto nel sottopasso della stazione ferroviaria di Treviso nella tarda serata di domenica 14 dicembre 2025. Vittima dell’episodio un 26enne trevigiano, colpito senza apparente motivo da un giovane a lui sconosciuto.
26enne pestato nel sottopasso della stazione di Treviso
La Squadra Mobile di Treviso sta analizzando le immagini delle telecamere di videosorveglianza, che avrebbero ripreso chiaramente la dinamica dei fatti. Secondo quanto emerso, l’aggressione sarebbe avvenuta in pochi istanti e senza alcuna provocazione precedente.
Dopo il pestaggio, il 26enne ha chiamato il 113 chiedendo aiuto. Gli agenti delle Volanti, intervenuti sul posto, hanno raccolto la sua testimonianza: la vittima ha riferito di essere stata aggredita improvvisamente da un giovane mai visto prima.
Il personale sanitario del 118 ha prestato le prime cure direttamente sul luogo dell’aggressione. Le ferite riportate sono state giudicate di lieve entità, tanto che il giovane ha deciso di non recarsi al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello.
Tre giovani ripresi dalle telecamere: caccia all’aggressore
Dalla visione dei filmati emerge che nel sottopasso erano presenti tre giovani, probabilmente di origine nordafricana. Solo uno di loro avrebbe colpito il 26enne con alcuni pugni, mentre gli altri due avrebbero tentato, senza successo, di fermare l’amico violento.
Sono attualmente in corso indagini volte all’identificazione di tutti i soggetti coinvolti.
Il sindaco Conte: “Episodi simili non saranno tollerati
Sul caso è intervenuto anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, annunciando una linea di assoluta fermezza contro episodi di violenza e illegalità:
“Ho deciso che, ogniqualvolta si verificheranno episodi che danneggiano l’immagine città, il Comune di Treviso si costituirà parte civile nei procedimenti giudiziari a carico responsabili. Treviso è una città che fonda la propria identità sulla sicurezza, sul rispetto delle regole e qualità della vita.
Episodi di violenza, vandalismo o altri atti illeciti, compiuti da singoli o da gruppi comunemente definiti “baby gang”, non possono e non devono essere tollerati. Chi compie simili azioni rovina l’immagine della nostra città e provoca un danno che ricade sull’intera comunità. Per colpa di pochi non è giusto che paghino tutti.
A chi sceglie la strada dell’illegalità verrà chiesto di rispondere delle proprie responsabilità anche sul piano civile. Le conseguenze non saranno solo penali, ma anche economiche, perché il danno arrecato a Treviso deve essere risarcito. Ogni euro che il Comune riuscirà a ottenere a titolo di risarcimento sarà investito integralmente in politiche giovanili, sostenendo progetti educativi, sportivi, culturali e di inclusione”.