Ora sta bene

68enne in arresto cardiaco salvato da un gruppo di passanti in gommone

Ha trovato, in poche parole, dei veri e propri "angeli" sul suo cammino...

68enne in arresto cardiaco salvato da un gruppo di passanti in gommone

In certi casi si dice che “non era il proprio momento”. Non lo era affatto. Ma non per motivi casuali, slegati. Qui a invertire il segno del destino è stata una vera e propria catena di solidarietà. L’uomo, in altre parole, accasciato a terra in arresto cardiaco, probabilmente sarebbe morto se lì, in quel preciso istante, in quel luogo, non fossero passati dei veri e propri angeli. Un medico e un’infermiera, per esempio, che hanno subito praticato il massaggio cardiaco. E poi un gruppo di passanti che non ha esitato a recuperare un gommone per attraversare il corso d’acqua e prendere un defibrillatore. Una perfetta catena dei soccorsi, insomma, ha permesso, il giorno di Pasquetta, di salvare la vita a un 68enne di Casale sul Sile colpito da arresto cardiaco.

68enne in arresto cardiaco salvato da un gruppo di passanti in gommone

Ci sono storie che è una fortuna poter raccontare. In questo caso per più di un motivo. Prima di tutto per l’esito della vicenda, lieto. E poi per le implicazioni, diciamo, per il modo in cui si è arrivati a questo finale stupendo, il salvataggio di una persona. La persona in questione è un 68enne di Casale sul Sile colpito, come riferito dall’Ulss 2, da un arresto cardiaco. Le sue condizioni di salute erano davvero disperate.

Ma a quel punto è avvenuto qualcosa di inaspettato.

“Alle 11.34 di lunedì 10 aprile – racconta la dott.ssa Marialuisa Ferramosca, direttore del Suem Treviso – è pervenuta al 118 una chiamata di soccorso per un signore che, mentre camminava lungo la greenway che collega Treviso a Jesolo, all’altezza di Casale sul Sile si è accasciato a terra, colpito da arresto cardiaco.

Immediatamente sono partiti i mezzi di soccorso. Nel frattempo un medico che si trovava sul posto, il dottor Marco Marcanzin, specializzando ortopedico, e un’infermiera anche lei in transito, hanno immediatamente iniziato il massaggio cardiaco. Contemporaneamente altre persone presenti hanno recuperato un gommone con il quale hanno attraversato il Sile e preso, dall’altro lato del fiume, un defibrillatore pubblico collocato in una colonnina vicina alla chiesa.

Il defibrillatore è stato subito posizionato sul paziente e dopo aver erogato una scarica il cuore ha ripreso a battere. All’arrivo dei soccorsi – spiega la dott.ssa Ferramosca – il paziente era non cosciente ma in respiro spontaneo. Intubato e trattato farmacologicamente è stato immediatamente trasportato all’Ospedale di Treviso e accolto in Unità Coronarica. Da stamattina il paziente è completamente sveglio e neurologicamente integro”.

Al medico e all’infermiera che sono intervenuti prontamente sul posto, così come a coloro che sono andati a recuperare il defibrillatore, contribuendo a salvare la vita del 68enne che aveva avuto l’arresto cardiaco, vanno la mia riconoscenza e il mio apprezzamento – il commento del direttore generale, Francesco Benazzi -. Si conferma, anche in quest’occasione, l’importanza di un intervento tempestivo e della presenza capillare, sul territorio, dei defibrillatori”.