9 settembre 2025

69enne aggredito al Pronto soccorso di Ca’ Foncello davanti al figlio di 7 anni

La vittima, un uomo di 69 anni, ha riportato ferite con 40 giorni di prognosi. "Il bambino è ancora sotto choc"

69enne aggredito al Pronto soccorso di Ca’ Foncello davanti al figlio di 7 anni

Era andato al pronto soccorso del Ca’ Foncello per far visitare il figlio di sette anni, ma è uscito con naso e braccio rotti, un dito fratturato e due denti scheggiati. La vittima è un 69enne residente nel Trevigiano, aggredito lo scorso 9 settembre da un 40enne con problemi psichiatrici che lo ha colpito a calci e pugni senza alcun apparente motivo, sotto gli occhi del bambino e della moglie. L’uomo ha riportato ferite con 40 giorni di prognosi.

“Mio figlio urlava che ero morto”

“Non solo non avevo mai visto quell’uomo in vita mia, ma mi ha aggredito senza motivo né alcuna provocazione davanti a mia moglie e a mio figlio di 7 anni, che è ancora sotto choc dopo l’accaduto. Mentre ero a terra e quell’uomo continuava a tirarmi calci, lo sentivo gridare: ‘Aiuto, mio papà è morto‘ “.

Racconta il 69enne, assistito dall’avvocato Fabio Capraro.

Avvocato Fabio Capraro

Il 40enne, dopo averlo fatto cadere forse con uno sgambetto, ha continuato a colpirlo violentemente, fratturandogli il naso, il mignolo della mano sinistra e provocando ecchimosi, abrasioni e la scheggiatura di due denti, oltre alla rottura del telefono cellulare. Nel parapiglia sarebbe stato colpito anche un infermiere intervenuto per sedare la rissa. Le forze dell’ordine, chiamate dal personale sanitario, sono intervenute rapidamente bloccando l’aggressore, che è stato sedato e condotto nel reparto di psichiatria per gli accertamenti.

Denuncia e richiesta di sicurezza

Il 69enne ha sporto querela per lesioni personali gravi e violenza privata, chiedendo che vengano contestate le aggravanti dell’età della vittima, della presenza del minore e del luogo di pubblica utilità, oltre all’ipotesi di interruzione di pubblico servizio.

Il direttore generale della Usl Francesco Benazzi ha scritto a Prefetto e Questore chiedendo l’istituzione di un posto di polizia fisso in pronto soccorso, attivo 12 ore al giorno, soprattutto nelle ore notturne.