Carabinieri

Accerchiano un 27enne al parco, poi lo aggrediscono e gli rubano il portafoglio

Arrestati un 22enne di Preganziol e un 20enne di Mogliano Veneto ritenuti responsabili in concorso di una rapina aggravata avvenuta a Zero Branco

Accerchiano un 27enne al parco, poi lo aggrediscono e gli rubano il portafoglio

Nella serata di mercoledì 22 ottobre 2025, i Carabinieri della Stazione di Zero Branco hanno tratto in arresto un 22enne di Preganziol e un 20enne di Mogliano Veneto, entrambi già noti alle forze dell’ordine, ritenuti responsabili in concorso di rapina aggravata ai danni di un 27enne residente a Zero Branco, nonché – per uno di essi – di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.

Rapina aggravata a Zero Branco

I fatti si sono verificati intorno alle 22,20, all’interno del parco pubblico “Baden Powell” di Zero Branco (in copertina), dove i due giovani, unitamente ad altri soggetti in corso di identificazione, hanno avvicinato la vittima intimandole, con minacce, di consegnare il portafoglio.

Parco Baden Powell a Zero Branco – Clicca per navigare la mappa

Al suo rifiuto, il 27enne è stato aggredito e percosso, mentre uno degli arrestati si è impossessato con la forza del portafoglio.

La vittima, riuscita a divincolarsi, ha contattato immediatamente il Numero Unico di Emergenza 112, consentendo ai militari della locale Stazione di intervenire prontamente sul posto e di individuare i responsabili ancora nelle vicinanze.

Nel corso della perquisizione personale, il 22enne veniva trovato in possesso della refurtiva, mentre il 20enne deteneva circa 40 grammi di hashish, successivamente sequestrati.

Scatta l’arresto

Il 27enne aggredito è stato accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Treviso, dove i sanitari lo hanno dimesso con una prognosi di 10 giorni per le lesioni riportate. L’episodio, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe riconducibile verosimilmente a contrasti legati al mondo degli stupefacenti.

Al termine delle formalità di rito, gli arrestati – su disposizione dell’Autorità Giudiziaria – sono stati tradotti nelle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida.

L’attività investigativa è coordinata dalla Procura della Repubblica di Treviso e prosegue per l’identificazione degli altri soggetti coinvolti nella vicenda.

Si precisa che per il principio della presunzione d’innocenza, la responsabilità dei giovani nei fatti contestati sarà accertata solo con sentenza di condanna definitiva