L'ultimo saluto giovedì 4 aprile

Addio ad Antonio Carpenedo, l'inventore del formaggio Ubriaco

Il fondatore dell'azienda trevigiana La Casearia Carpenedo si è spento all'età di 90 anni

Addio ad Antonio Carpenedo, l'inventore del formaggio Ubriaco
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Antonio Carpenedo, il fondatore dell’azienda trevigiana che porta il suo nome, è morto all'età di 90 anni lo scorso sabato, 3o marzo 2024.

Addio ad Antonio Carpenedo

Un vero pioniere nel mondo caseario, Antonio Carpenedo si è spento il giorno della Vigilia di Pasqua a 90 anni.

Oltre alla sua eredità nel mondo dei formaggi, Antonio lascia la moglie Giuseppina, con la quale ha condiviso oltre cinquant'anni di vita. E insieme a lei, i suoi amati figli Ernesto, Stefania e Alessandro, che hanno condiviso con lui l'affetto di un padre e la visione di un'impresa avveniristica, insieme alle sue adorate nipoti.

Il funerale sarà celebrato il prossimo giovedì, 4 aprile 2024, alle 15,30 nella Chiesa Arcipretale di Preganziol.

L'inventore del formaggio Ubriaco aveva 90 anni

Il trevigiano Antonio Carpenedo è stato un pioniere nel mondo caseario. Con lui è nato il primo formaggio Ubriaco, nel 1976, una tecnica ispirata alle antiche tradizioni contadine nate durante la Grande Guerra. Questo ha reso l'azienda il primo laboratorio riconosciuto in Italia per l'affinamento dei formaggi.

Antonio Carpenedo

Antonio ha introdotto anche il metodo T.U.T.A. (Tempo, Umidità, Temperatura e Ambiente), una tecnica specifica che integra questi elementi cruciali per garantire la qualità superiore e un gusto distintivo dei formaggi.

"Antonio Carpenedo ha letteralmente scardinato dal di dentro l’universo caseario e lo ha riempito di emozioni dando la possibilità a moltissimi interpreti nel mondo di creare nuovi formaggi e offrendo una nuova opportunità di impresa - così viene ricordato in una nota dell'azienda - Carpenedo può a ragione essere considerato un patrimonio culturale e gastronomico dell’umanità, un rivoluzionario della comunità internazionale del cibo".

Il cordoglio del Presidente Zaia

“La lungimiranza di Antonio Carpenedo aveva profonde radici nelle tradizioni contadine della nostra terra. Ma era figlia anche di una visione moderna che lo ha portato a impreziosire la produzione casearia che da sempre ha accompagnato la nostra gente valorizzando metodi, tecniche e conservazione, ottenendo così prodotti gourmet che hanno sfidato i mercati più esigenti e raffinati.

La sede di Camalò è diventata un laboratorio conosciuto a livello internazionale come riferimento per il mondo degli intenditori del formaggio, a conferma che la tradizione non è estranea all’innovazione e può essere un grande volano per l’affermazione sui mercati”.

Con queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, ricorda Antonio Carpenedo, titolare della Casearia Carpenedo di Camalò di Povegliano (Treviso), azienda veneta leader nel settore.

“Carpenedo è stato un grande testimone dell’imprenditoria agroalimentare trevigiana e veneta – conclude Zaia -. In questo momento di dolore, esprimo la mia vicinanza e le mie condoglianze alla moglie, ai figli e ai suoi collaboratori. A lui invio un pensiero”.

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