Allerta smog a Castelfranco Veneto

Da inizio anno sono 44 i giorni di sforamento del limite giornaliero di pm10.

Allerta smog a Castelfranco Veneto
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Allerta smog a Castelfranco Veneto. In quattro mesi ben 44 sforamenti: a Castelfranco è allerta smog. Da inizio anno è stato superato per 44 giorni il limite giornaliero stabilito per il livello di pm10 nell’aria. A mettere in evidenza questo dato alquanto allarmante è l’Arpav, grazie alla campagna di monitoraggio basata sui dati raccolti dalla colonnina che era stata posizionata vicino alla scuola elementare di via Monfenera. Nel dettaglio, il valore limite di concentrazione di pm10 per 24 ore è di 50 microgrammi per centimetro cubo, con un superamento massimo di 35 volte nell’arco dell’anno. Parametri che, qualora venissero abbondantemente superati, potrebbero non garantire più la protezione della salute umana. I dati allarmanti rilevati dalla colonnina di via Monfenera si riferiscono in particolare al periodo compreso tra gennaio e aprile scorsi, nei quali la concentrazione di Pm10 ha superato il limite giornaliero in 44 giorni su 92 di misurazione totale con una media di pericolo della concentrazione pari a 52 milligrammi per metro cubo contro i 50 consentiti. Tutto nella norma invece nel monitoraggio svolto nel periodo invernale compreso tra ottobre e dicembre scorsi che ha evidenziato una concentrazione di Pm10 superata su 24 giorni, ben dentro i limiti dei 35 sforamenti consentiti. "In Veneto e in particolare nella zona di Castelfranco, a causa della somma degli effetti generati dalle diverse sorgenti di emissione in atmosfera e delle condizioni atmosferiche di elevata stabilità e scarsa circolazione dei venti, si rilevano purtroppo superamenti ripetuti del valore limite giornaliero per il Pm10", si legge tra le premesse dell’analisi condotta dall’Arpav che a Castelfranco ha effettuato una valutazione sul numero di superamenti servendosi di una stima modellistica dettata dal Sistema per la previsione dell’inquinamento dell’aria (Spiair). Oltre a questo però, è stata eseguita anche la campagna di monitoraggio con la strumentazione installata nei pressi della scuola elementare di via Monfenera da ottobre 2018 fino allo scorso aprile. I dati sono stati poi tra di loro confrontati e sono concordi nel mettere in rilievo una situazione di preoccupazione per il territorio con notevoli superamenti sul livello limite giornaliero. Questa campagna dell’Arpav era iniziata proprio con lo scopo di rilevare le maggiori concentrazioni di Pm10 durante l’arco di un anno, tenendo conto che dai monitoraggi vengono rilevati i valori di immissioni degli inquinanti come quantità della presenza di una sostanza in atmosfera per l’unità di volume. Va evidenziato però che, tutti i prodotti derivanti da sorgenti industriali, domestiche e dai veicoli in movimento o in sosta con il motore acceso, sono definiti «emissioni» ovvero quantità di sostanza introdotta nell’atmosfera da una fonte che già di per sé è inquinante. La diffusione degli agenti inquinanti invece è influenzata in maniera preponderante dal cambiamento climatico e atmosferico. Questo dell’Arpav è un monitoraggio decisamente autorevole ma già gli studenti dell’Ipsia Galileo Galilei guidati dal professor Daniele Pauletto avevano condotto delle misurazioni in diverse zone di Castelfranco ad alta frequentazione. Quest’indagine risale a febbraio, quindi nello stesso periodo del monitoraggio dell’Arpav, durante tre diverse mattine, ha rilevato un livello di pm10 di 112 milligrammi per metro cubo, più del doppio consentito dalla legge. Le aree soggette alla misurazione degli studenti erano variabili in quanto questi si spostavano strumento alla mano tra la palestra in via Avenale, la zona di piazza Giorgione, il parcheggio degli autobus presso il palazzetto dello sport e le vicinanze della caserma dei Vigili del fuoco.

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