Procura Belluno

Allerta Soccorso alpino: "No scialpinismo". Aperta indagine sulla valanga che ha ucciso Elisa e Abel

Il pericolo valanghe rimane alto. Sconsigliate le escursioni in montagna

Allerta Soccorso alpino: "No scialpinismo". Aperta indagine sulla valanga che ha ucciso Elisa e Abel
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Per ora il fascicolo è contro ignoti. Ma la Procura di Belluno, tramite le indagini della Giardia di finanza, cercherà di capire cos’è successo davvero a Forcella Giau sulla valanga che ha ucciso Elisa e Abel.

Valanga Forcella Giau, fascicolo contro ignoti. Ipotesi di reato: valanga colposa e omicidio colposo

Come raccontato da Prima Belluno, le ipotesi di reato sono quelle di valanga colposa a omicidio colposo. In altre parole: le morti di Elisa De Nardi e Abel Ayala Anchundia sono dipese da qualcosa di inevitabile? La valanga è partita da sola o a seguito del passaggio degli scialpinisti?

I quattro amici erano partiti domenica mattina. Verso le 13 Elisa De Nardi, con il fratello Andrea, Abel Ayala Anchundia e Marco Della Longa stavano scendendo lungo forcella Giau. Poi il buio. Una valanga di un centinaio di metri li ha travolti tutti.

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Foto 1 di 2

Elisa De Nardi

Abel Ayala Anchundia
Foto 2 di 2

Abel Ayala Anchundia

Una giornata particolare quella di domenica, in cui era stato diramato il pericolo valanghe marcato (quindi 3), ma in alcune zone anche forte e molto forte (4). In questi casi il soccorso alpino consiglia sempre massima prudenza e di valutare sempre il manto nevoso perché basta il passaggio di un solo sciatore per innescare una valanga.

È quello che il soccorso alpino della Guardia di finanza cercherà di capire attraverso le testimonianze dei due sopravvissuti. Come e perché è partita la valanga?

LE PREVISIONI DI ARPAV

Le temperature massime aumenteranno sensibilmente a partire da mercoledì e contribuiranno ad inumidire ulteriormente il manto nevoso. Con il riscaldamento diurno e l’irraggiamento solare saranno possibili distacchi spontanei di valanghe di neve umida a debole coesione sui pendii ripidi, soprattutto nelle ore più calde della giornata.

I deboli venti in quota non favoriranno nuovi accumuli eolici, ma i lastroni da vento già formati restano instabili e possono cedere già con debole sovraccarico. Sui versanti in ombra, dove permangono cristalli angolari, le valanghe possono coinvolgere strati profondi del manto nevoso e in alcuni casi raggiungere grandi dimensioni. I punti più pericolosi sono lungo i percorsi abituali delle valanghe, lungo i ripidi canalini, e in prossimità di creste e forcelle. Marcato pericolo di valanghe (grado 3) per Dolomiti e Prealpi.

Le valanghe attese sulle dolomiti potranno interessare in modo localizzato siti abitualmente esposti al pericolo valanghe. Nelle Prealpi le valanghe interesseranno prevalentemente gli ambiti non controllati della montagna. In quota i lastroni da vento sono parzialmente coperti dalle nevicate più recenti e quindi di difficile individuazione, pertanto è necessaria molta esperienza per poterli aggirare. Si consiglia di valutare attentamente i tempi di percorrenza degli itinerari e di concludere le gite già al mattino.

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