Andrei morto incastrato nel nastro trasportatore: il racconto del titolare della cava
A fine giornata c'erano tutti tranne lui. E si è pensato che fosse annegato. Invece è stato il titolare ad accorgersi di un macabro dettaglio
Una tragedia sul lavoro. L'ennesima, purtroppo, e ora, a distanza di due giorni emergono nuovi dettagli sulla vicenda.
Andrei morto incastrato nel nastro trasportatore: il racconto del titolare della cava
Lo ha ucciso la ghiaia. Andrei Perepujnii 31 anni di origine Moldava, operaio per il gruppo Mosole, era entrato in servizio alle 7.44 della mattina al cantiere del lago Le Bandie di Lovadina di Spresiano. A fine turno mancava solo lui all'appello. Le ricerche sono scattate subito: prima la paura che fosse caduto in acqua, poi l'imprenditore Remo Mosole, il titolare, ha notato una stranezza. Una bocchetta della ghiaia era bloccata.
"Io ho pensato - ha dichiarato - Se si è fermato il passaggio del materiale, vuol dire che lui è dentro. E abbiamo incominciato a spostare la ghiaia. Ed è venuto fuori. Era in piedi".
Nulla da fare: Andrei era morto un'ora prima. Il lavoro al cantiere era andato avanti. Nessun grido, nessun rumore è stato udito. Dolore e rabbia tra i colleghi. Ora si indaga.
Spisal e Carabinieri devono fare luce su questa ennesima tragedia sul lavoro. Cosa è accaduto? Tutte le ipotesi sono aperte. Per il titolare Andrei si trovava in alto, in un punto in cui non si sarebbe dovuto trovare.
"Non doveva essere lì - ha continuato il titolare - Era anche stato richiamato da un collega, gli avevano detto, "ma perché vai in giro per il mondo, devi camminare basso".
La Procura ha aperto un'inchiesta ma i sindacati del settore edile sono arrivati al cantiere. L'intera area è sotto sequestro.
"Abbiamo chiesto un incontro all'azienda - ha dichiarato Veronica Gallina, Fillea Cgil - Rimane la preoccupazione per le condizioni di sicurezza".
Sui social la moglie che lavorava in un hotel ha pubblicato l'immagine di una candela.
"Al netto del possibile contributo economico qualora si voglia dare una mano alla piccola - ha aggiunto il primo cittadino di Spresiano, Marco Dalla Pietra - di sicuro il contributo più importante sarà quello psicologico".