Arrestati 4 ospiti dell’ex Caserma: avevano aggredito gli agenti e danneggiato delle stanze
Si erano resi responsabili degli atti di violenza contro gli agenti e non solo.

Sono stati condotti in carcere.
Fatti inerenti alla protesta
Nella mattina odierna, personale della locale Digos, coadiuvato dalla Squadra Mobile e dell’U.P.G.S.P e con l’appoggio di reparti di rinforzo, ha dato esecuzione alla misura di custodia cautelare in carcere a carico di quattro stranieri richiedenti il riconoscimento della protezione internazionale, già ospiti dell’ex Caserma militare “Serena” di Dosson di Casier, per fatti inerenti le violente iniziative di protesta avvenuta all’interno della stessa struttura l’11 e il 12 giugno 2020.
Accogliendo le tesi investigative formulate dalla Digos e condivise dal P.M dottoressa Andreatta, il Giudice per le indagini Preliminari di Treviso, dottor Zulian, ha disposto la citata misura cautelare nei confronti di:
- T.A. nato in Gambia l’1 gennaio 1994;
- T.M. nato in Mali il 14 gennaio 1985;
- O.C. nato a San Pedro (Costa d’Avorio) l’11 aprile 1997;
- S.A. nato a Bagagadji (Senegal) il 31 marzo 1989
in relazione ai reati di sequestro di persona (art.605 c.p), devastazione e saccheggio (419 c.p) in concorso, in quanto individuati quali principali attori delle viuolenze avvenute all’interno del centro di accoglienza nei giorni indicati.
Che cosa era successo
Come noto, nella mattina dell’11 giugno scorso, mentre personale medico dell’A.S.L trevigiana si trovava all’interno dell’ex caserma per comunicare ai referenti della società gestrice gli esiti dei tamponi effettuati nella giornata precedente, si era diffusa tra i richiedenti asilo la notizia della positività di un ospite presente in struttura e dell’obbligo di quarantena disposta per tutti.
Tale circostanza ha provocato un’accesa e violenta protesta da parte di numerosi richiedenti asilo, tale da indurre il personale sanitario ed alcuni dipendenti della “Nova Facility” a rifugiarsi all’interno di una stanza. Nel frangente alcuni richiedenti asilo hanno impedito loro con violenza e minaccia di uscire. Si è reso pertanto necessario l’intervento del dispositivo di ordine pubblico presente all’esterno della struttura per consentire l’uscita dal complesso delle persone asserragliate dai manifestanti. Durante le fasi dell’intervento del reparto inquadrato, inoltre alcuni ospiti del C.A.S. si sono resi responsabili del lancio di grandi sassi ed oggetti contundenti, tra i quali anche una bicicletta, verso le forze dell’ordine.
Atti di devastazione
Successivamente, una volta portati in sicurezza all’esterno della struttura coloro che erano stati sequestrati all’interno, alcuni richiedenti asilo, tra i quali gli odierni arrestati, hanno compiuto atti di devastazione e saccheggio ai danni di alcuni locali dell’edificio, introducendosi all’interno degli stessi danneggiando pesantemente arredi e materiale informatico. Hanno inoltre rotto il vetro del distributore di generi alimentari privandone il contenuto.
Degli arresti, due destinatari della misura coercitiva sono stati rintracciati dentro il Centro di Accoglienza Straordinario: uno all’esterno, in quanto allontanatosi volontariamente dalla struttura di accoglienza dopo i fatti per i quali si procede mentre al quarto la misura è stata notificata presso la locale Casa Circondariale, dove si trova ristretto dallo scorso 1 agosto 2020 a seguito dell0arresto in flagranza di reato per resistenza a pubblico ufficiale in relazione a fatti analoghi occorsi sempre all’interno dell’ex caserma. E’ in corso ulteriore attività investigativa per verificare se gli arrestati si sono resi responsabili anche degli episodi di violenza posti in essere di recente presso l’ex caserma. All’esito dell’attività di rito i soggetti sono stati associati presso la locale Casa Cricondariale.