Auto pagate in contanti: maxi stangata da 2,5 milioni di euro per clienti e gestori dei concessionari
Le indagini hanno ricostruito le modalità di pagamento utilizzate dai clienti, residenti tra le province di Treviso, Belluno, Padova, Venezia, Verona, Vicenza.
Guardia di Finanza, operazione "Salone di lusso": sanzioni per 2,5 milioni di euro per pagamenti delle auto in contanti.
Auto pagate in contanti: maxi stangata
Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso proseguono le investigazioni nell’ambito dell’operazione “Salone di Lusso”, che ha visto, nel mese di novembre 2020, l’esecuzione di arresti e sequestri nei confronti di un gruppo criminale, attivo nel trevigiano dal 2015, dedito alla truffa aggravata ai danni dello Stato e al falso ideologico nel commercio di autovetture di provenienza comunitaria.
I finanzieri della Compagnia di Treviso hanno passato al setaccio centinaia di operazioni di compravendita di autovetture, individuando un primo gruppo di 25 clienti che, violando la normativa valutaria, hanno versato alle tre concessionarie coinvolte nell’indagine il prezzo di acquisto in denaro contante, oltre la soglia stabilita dalla legge che, all’epoca dei fatti, era pari a 3.000 Euro.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno ricostruito in dettaglio le modalità di pagamento utilizzate dai clienti, residenti tra le province di Treviso, Belluno, Padova, Venezia, Verona, Vicenza, Pordenone, Piacenza e Cosenza, che avevano risposto ad annunci on line delle concessionarie che rivendevano in Italia auto importate da Germania, Francia, Spagna e Belgio.
Incentivavano pagamenti "non tracciabili" per evadere
Approfittando, in molti casi, della circostanza che i clienti ignorassero il divieto di pagare per contanti oltre la soglia di legge, nonché della promessa di significativi sconti sul prezzo di vendita, i cinque gestori dei concessionari hanno sistematicamente richiesto di versare le somme in forme “non tracciabili”, in maniera tale da agevolare il perfezionamento delle compravendite evadendo l’Iva.
Una volta ricostruite analiticamente le transazioni, sono state contestate, sia ai clienti che ai cinque componenti del gruppo di indagati, le violazioni previste per l’illecito trasferimento di denaro contante, con sanzioni che vanno, per ciascuno, da un minimo di 3.000 Euro a un massimo di 50.000 Euro, per un importo totale che supera i 2,5 milioni di Euro.
Indagini trasversali
Questa ulteriore fase dell’operazione “Salone di Lusso” testimonia l’approccio investigativo “trasversale” della Guardia di Finanza di Treviso: non solo contrasto dell’evasione fiscale, ma anche salvaguardia del sistema finanziario e lotta all’utilizzo di modalità di pagamento non tracciabili, al fine di scongiurare i diversi rischi che ne derivano, non ultimo il riciclaggio di capitali illeciti.