Domani i funerali

Aveva dilapidato il patrimonio della madre malata, stilista 37enne si toglie la vita

Isabella Bandiera non ha retto il peso delle accuse e sabato scorso, nella sua casa di Crocetta del Montello, ha deciso di farla finita.

Aveva dilapidato il patrimonio della madre malata, stilista 37enne si toglie la vita
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Aveva sottratto alla madre malata ben 1,6 milioni, dilapidandone il patrimonio. Dopo l'indagine della Finanza e la denuncia, la stilista 37enne Isabella Bandiera, non ha retto e si è tolta la vita.

Aveva dilapidato il patrimonio della madre malata

Dopo la denuncia non ha probabilmente retto il peso delle accuse e la vergogna per quell'indagine che l'ha travolta. E così sabato scorso, nella sua casa di Crocetta del Montello, Isabella Bandiera, stilista di 37 anni molto nota nella Marca trevigiana, ha deciso di farla finita. Una morte che ha ulteriormente sconvolto la comunità e chi la conosceva, che potranno darle l'ultimo saluto domani alle 14.30, sabato 12 giugno 2021, nella chiesa parrocchiale di Ciano del Montello.

L'indagine della Finanza

Le indagini, svolte dai finanzieri della Compagnia di Treviso, avevano portato alla luce le modalità attraverso le quali la donna era riuscita a prosciugare l’intero patrimonio della vittima: ripetuti bonifici in proprio favore, prelevamenti bancomat non giustificati, spese per viaggi, alberghi, abbigliamento, profumeria, ristoranti, investimenti in titoli, oltre a numerose operazioni finanziarie, compiute su conti correnti accesi anche all’estero, finalizzate a far perdere le tracce del patrimonio sottratto alla madre, in cui era confluito, tra l’altro, un risarcimento assicurativo di oltre 1,3 milioni di euro.

A far avviare le indagini il nuovo amministratore di sostegno, nominato nell’ottobre 2019 dopo che il Giudice Tutelare del Tribunale di Treviso aveva rilevato delle anomalie nell’amministrazione, tra cui l’omessa presentazione delle relazioni periodiche sullo stato di salute dell’assistita, oltre che dei rendiconti delle entrate e delle spese sostenute nell’interesse dell’anziana donna.

Il nuovo amministratore si è immediatamente reso conto di come il rilevante patrimonio personale dell’amministrata si fosse praticamente dissolto in innumerevoli uscite, che nulla avevano a che vedere con le condizioni di salute della donna ricoverata nella casa di cura, in stato vegetativo permanente e dunque impossibilitata a gestire i propri beni.

Il sequestro dei beni

Gli accertamenti compiuti dai finanzieri trevigiani sui conti correnti dell’indagata, confermati dall’approfondimento di alcune segnalazioni di operazioni sospette, hanno poi confermato le manovre fraudolente della figlia dell’assistita.

Il Pubblico Ministero trevigiano, a conclusione delle attività investigative, ha chiesto e ottenuto dal Giudice per le Indagini Preliminari il sequestro preventivo dei beni nella disponibilità dell’indagata, che ha riguardato un immobile, una partecipazione societaria e la liquidità bancaria ancora disponibile sui conti correnti.

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