Quattro componenti della baby gang che ha aggredito i quattro ragazzi a Porta San Tomaso, in centro a Treviso, sembra che siano stati identificati grazie alle testimonianze e a un post pubblicato sui social da loro stessi.
Baby gang a Porta San Tomaso
L’aggressione è avvenuta in una zona molto frequentata, soprattutto nelle serate dei weekend, e perciò in molti presenti non hanno ben capito cosa stesse accadendo. Infatti, nelle vicinanze di Porta S. Tomaso sono presenti diversi locali notturni che attirano molti giovani, ma è anche un’area non coperta dal circuito di videosorveglianza del Comune.
Tuttavia, sembra che grazie alle testimonianze delle vittime e di alcuni presenti, oltre alle telecamere limitrofe, le Forze dell’Ordine siano riuscite a riconoscere 4 degli 8 responsabili dell’aggressione dei quattro giovani. In particolare, sono riusciti a risalire a un neomaggiorenne e tre minorenni, due dei quali con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.
Le indagini stanno procedendo velocemente e sembra che gli aggressori, prima del pestaggio, si siano scattati anche una foto per poi caricarla sui social. Di fatto, già al mattino seguente, le vittime avevano trovato alcuni dei loro profili e li hanno comunicato alla Polizia.
Per di più, un passante è riuscito a scattare una foto al gruppo mentre fuggivano dopo aver sentito le sirene delle volanti e dall’ambulanza, aiutando così con le indagini e il riconoscimento. In particolare, sembra che il gruppo sia formato principalmente da minorenni che fanno parte della gang di San Liberale.
Come ha raccontato il 19enne a cui è stata fratturata l’orbita oculare e la mascella a Il Gazzettino, non era la prima volta che li incontravano, ma tra di loro non era mai successo nulla che potesse motivare l’attacco.
Quest’aggressione ha, purtroppo, confermato il triste record di Treviso come “capitale italiana” delle baby gang.
Fratelli d’Italia: “serve il pugno di ferro”
L’aggressione ha riacceso il dibattito sulla sicurezza in Consiglio Comunale, soprattutto dopo le affermazioni delle mamme delle vittime in cui affermano che Treviso non è più sicura. Anche l’esponente di Fratelli d’Italia, Alberto Ciamini, ha espresso la piena solidarietà alle vittime. Ha anche affermato:
“Il problema dei ragazzi di seconda generazione, è reale e non possiamo più nasconderlo dietro un dito. È evidente la totale mancanza di volontà di integrarsi nel nostro tessuto sociale e di accettare le regole del vivere civile.
Se non c’è rispetto per il nostro Paese e per le nostre leggi, non c’è posto per la tolleranza. Non ci sono regole per questi individui, non c’è una punizione efficace e a pagarne le conseguenze sono solo i nostri ragazzi onesti”.
Per questo motivo, per lui, bisognerebbe passare alle maniere forti:
“È tempo di un pugno di ferro per gli autori di questi gesti e per chiunque minacci la sicurezza cittadina, sono sicuro che ci sarà una risposta repressiva immediata e dura da parte delle Forze dell’Ordine”.
Anche il Sindaco, Mario Conte, la pensa così. Infatti, su Facebook ha caricato il video di una sua intervista nella quale afferma:
“A me poco importa se siano minorenni o maggiorenni, interessa soltanto che chi commette atti di violenza come quelli visti sabato sera, finisca in galera. Non accetto altri tipi di condanne, che siano fogli di via, raspi urbani, tutte queste cose abbiamo capito non funzionare. Serve solo la galera per questi ragazzi”.