A Treviso

Baby gang rapinava ragazzini alla fermata dei bus, fermati 5 minorenni

Denunciati un quattordicenne, due sedicenni, un quindicenne e a un tredicenne di Treviso, Villorba e Silea. Il bottino dei giovanissimi consisteva spesso in felpe, cinture e scarpe griffate

Baby gang rapinava ragazzini alla fermata dei bus, fermati 5 minorenni
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I Carabinieri della Stazione Capoluogo di Treviso, nell'ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, hanno individuato e denunciato i cinque responsabili, tutti minorenni, di rapine ai danni di coetanei commesse nel centro del capoluogo negli ultimi mesi.

Baby gang rapinava ragazzini alla fermata dei bus, fermati 5 minorenni

Aspettavano le vittime all'uscita da scuola, alla fermata dei bus per accerchiarle e rapinarle.

Il bottino dei giovanissimi consisteva spesso in felpe, cinture e scarpe griffate, sottratte alle vittime all'uscita da scuola o nei pressi delle fermate dei mezzi pubblici.

I cinque responsabili, tutti minorenni, sono stati individuati dai Carabinieri di Treviso, nell'ambito di indagini dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, e sono stati denunciati.

Le aggressioni

Nel pomeriggio del 30 marzo 2024, tre diciassettenni che camminavano in via Pescatori a Treviso con altri tre amici (un ragazzo e due ragazze) sono stati avvicinati da un folto gruppo di giovani, per lo più loro coetanei.

Alcuni di questi, con il pretesto di voler "chiarire" una discussione avvenuta qualche sera prima in discoteca, li hanno costretti a consegnare tutto il denaro che avevano (alcune decine di euro), cuffie AirPods, una cintura, giubbotti e felpe firmati, minacciandoli di percosse se non avessero obbedito.

La denuncia dell'accaduto, presentata ai Carabinieri della Stazione di Treviso solo dopo un po' di tempo per paura di ritorsioni, ha dato il via alle indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Venezia, per ricostruire la dinamica dei fatti e identificare i responsabili.

Il 15 maggio 2024, verso le 17.30, le pattuglie dell'Arma sono intervenute in via Lungo Sile Mattei, dove un tredicenne ha raccontato che poco prima, mentre tornava a casa dopo la scuola, tre ragazzi sconosciuti lo avevano raggiunto e portato con forza in un'area isolata vicino a via Zara.

Con fare minaccioso, gli hanno intimato di consegnare le scarpe sportive nuove che indossava. Dopo essersi impossessati delle scarpe, sono fuggiti. Il minore, sotto shock e con dolore a una spalla, è stato soccorso da una passante che ha avvisato i Carabinieri, i quali lo hanno riaccompagnato a casa dai genitori.

Le indagini

Grazie alle dichiarazioni dei testimoni, all'analisi delle riprese dei sistemi di videosorveglianza della zona e alla conoscenza pregressa dei minori da parte dei Carabinieri per atti di bullismo, danneggiamenti e reati contro il patrimonio a Treviso e dintorni, è stato possibile identificare i presunti autori delle rapine.

Per l'episodio del 30 marzo sono stati identificati un quattordicenne e due sedicenni di Treviso e Villorba. Per l'episodio del 15 maggio, uno dei due sedicenni già indagati è stato identificato insieme a un quindicenne e a un tredicenne di Treviso e Silea.

Le perquisizioni, autorizzate dall'Autorità Giudiziaria e condotte nelle scorse ore presso le abitazioni degli indagati, hanno portato al ritrovamento di ulteriori materiali pertinenti ai reati contestati, tra cui gli indumenti indossati durante i crimini.

Dall'inizio del 2024, circa venti minori sono stati deferiti dai Carabinieri di Treviso per gravi episodi di devianza giovanile verificatisi nel capoluogo e nei comuni vicini, tra cui Carbonera, San Biagio di Callalta e Villorba. Le loro posizioni sono ora al vaglio dell'Autorità Giudiziaria minorile.

Zaia: "Un fenomeno da contrastare e disincentivare"

In merito alle due operazioni delle forze dell’ordine che hanno individuato e denunciato a Treviso un'organizzazione composta da cinque giovanissimi accusati di aver compiuto nei mesi scorsi una serie di rapine ai danni di coetanei nelle vicinanze delle scuole cittadine e che hanno notificato sei misure di prevenzione nei confronti di un maggiorenne e cinque minorenni, per episodi di bullismo e soprusi ai danni di coetanei, avvenuti a Portogruaro, il Presidente Zaia si è congratulato:

“Ringrazio i Carabinieri di Treviso, quelli di Portogruaro e la Polizia, la Procura e la Questura competenti per gli interventi effettuati a seguito di imprese ben poco edificanti compiute da baby gang a Treviso e Portogruaro, che di certo non rappresentano la stragrande maggioranza dei nostri giovani, seri, onesti, volonterosi, ma che stanno diventando un po’ ovunque un problema da affrontare e un fenomeno da contrastare e disincentivare”.

“L’attenzione posta da inquirenti e forze dell’ordine a questo fenomeno dei giorni nostri – aggiunge il Governatore – è una risposta necessaria e concreta a chi, anche con tutti i limiti riconoscibili nella giovane età, compie veri e propri reati, soprattutto a danni di inermi coetanei. E’ a loro, alla stragrande maggioranza di ragazzi in gamba, che società e Istituzioni devo rivolgere le loro attenzioni, anche per evitare il rischio che nell’immaginario collettivo si possa fare di tutta un’erba un fascio nel guardare alle giovani generazioni”.

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