Treviso

Bimba morta Treviso: si chiamava Emma e viveva a Silea

Molto probabilmente a stroncare la piccola, di soli 10 anni, una rara complicanza virale. Le sue condizioni sono peggiorate rapidamente.

Bimba morta Treviso: si chiamava Emma e viveva a Silea
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Bimba morta Treviso: si chiamava Emma e viveva a Silea

Si chiamava Emma Vitulli e viveva con mamma e papà a Silea. E' lei purtroppo la bimba trevigiano di soli 10 anni morta ieri, martedì 28 gennaio 2020, all'ospedale Ca' Foncello di Treviso. La piccola frequentava la quinta elementare a Lanzago. Pare a causa di un’encefalopatia necrotizzante acuta, come rara complicanza neurologica post-infettiva. Una tragedia che ha già toccato il cuore di molti, anche per la rapidità con cui la probabile complicanza virale se l'è portata via.

Bimba morta Treviso: si chiamava Emma e viveva a Silea

 

I tentativi disperati dei medici di salvarla: tutto inutile

L’Ulss 2 ha infatti comunicato che l’ipotesi più probabile, che solo il riscontro diagnostico potrà confermare, "è che a causare il decesso sia stata un’encefalopatia necrotizzante acuta, come rara complicanza neurologica post-infettiva". La piccola ha iniziato ad accusare febbre già sabato scorso. Domenica sera, a causa del grave peggioramento dello stato generale e della sintomatologia febbrile, è stata portata al Pronto Soccorso del Ca’ Foncello dove gli immediati accertamenti hanno evidenziato subito un quadro clinico estremamente grave. Nonostante le cure intensive, che hanno visto sono state coinvolte le équipe di Pediatria, Rianimazione, Neuroradiologia, Microbiologia, Infettivologia e Pronto Soccorso, i rapidi accertamenti e il repentino trasferimento in Rianimazione, la situazione clinica si è rapidamente e progressivamente aggravata: il quadro TAC e RMN ha confermato la severa compromissione cerebrale, con interessamento dei centri vitali, ed è sopraggiunto il coma, già nella stessa notte tra domenica e lunedì. "La rapidissima progressione è confermata dal fatto che una TAC eseguita poche ore prima non dimostrava lesioni significative - ha proseguito l'Ulss nel ricostruire l'accaduto - Nel corso della notte tra domenica e lunedì sono state eseguite anche indagini di biologia molecolare, su vari materiali biologici, che hanno evidenziato un’infezione da virus influenzale di tipo B. Questo ha fatto sospettare un’encefalopatia necrotizzante acuta su base metabolico- immunomediata, che potrebbe essere stata scatenata dall’infezione da virus influenzale. La conferma definitiva si avrà comunque solo dopo il riscontro diagnostico. Gli sforzi di tutti gli specialisti del Ca’ Foncello sono proseguiti, con terapie di supporto che, purtroppo, non hanno dato esito: ieri pomeriggio è stato constatato il decesso".

Un patologia molto rara che deriva da infezioni virali

"L’encefalopatia acuta necrotizzante è una patologia estremamente rara: sono descritti non più di un centinaio di casi pediatrici, nella letteratura scientifica, a livello mondiale. E’ una patologia conseguente a infezioni virali, su base metabolica-immunomediata, tra le quali anche l’influenza di tipo B, assieme ad altri virus. La progressione della malattia in pochissime ore, l’andamento devastante sul sistema nervoso centrale con compromissione dei centri vitali, rende purtroppo inefficace, in questi casi, qualsiasi tipo di terapia. La letalità della malattia è elevata e in caso di sopravvivenza gli esiti sono, spesso, gravi", ha sottolineato infine l'Ulss.

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