La decisione

Carabiniere di Treviso ferito a Nassiriya, bocciata la richiesta di risarcimento aggiuntivo

Per il Consiglio di Stato le indennità già ricevute sono sufficienti

Carabiniere di Treviso ferito a Nassiriya, bocciata la richiesta di risarcimento aggiuntivo
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È sopravvissuto all’attentato del 12 novembre 2003 alla base italiana di Nassiriya, in Iraq, riportando gravi lesioni permanenti, ma non riceverà un risarcimento extra per i danni morali ed esistenziali subiti. Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso di un carabiniere oggi in servizio presso la centrale operativa di Treviso, confermando quanto già deciso dal Tar del Veneto: i benefici economici già riconosciuti al militare sono da considerarsi sufficienti a coprire il danno non patrimoniale.

Ferito a Nassiriya, bocciata la richiesta di risarcimento aggiuntivo

Secondo quanto riportato dal Gazzettino di Treviso, il carabiniere, all’epoca impegnato in una missione di peacekeeping, aveva riportato gravi conseguenze fisiche a seguito dell’esplosione: lesioni alla colonna vertebrale, perdita parziale dell’udito, vertigini e una invalidità riconosciuta del 39%. Nonostante questo, la sua richiesta di un risarcimento di 353mila euro per ulteriori danni morali e biologici è stata giudicata infondata.

Il ministero della Difesa ha sottolineato che al militare sono già state riconosciute indennità per un valore complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, tra cui un assegno vitalizio (circa 994mila euro) che verrà corrisposto nel tempo. Secondo i giudici, dunque, «il danno non patrimoniale risulta integralmente e ampiamente coperto», e in assenza di prove di un aggravamento successivo non si può procedere a ulteriori compensazioni.

La vicenda giudiziaria era iniziata nel 2015 presso il tribunale civile di Roma e si era poi spostata al Tar e infine al Consiglio di Stato, che con la sentenza definitiva ha chiuso il caso.

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