Cento croci bianche per ricordare le vittime delle banche

Il "doppiopesismo" sul caso Popolare di Bari: "Non è una novità per noi veneti, ma non ci rammarica perché è giusto tutelare i risparmiatori pugliesi".

Cento croci bianche per ricordare le vittime delle banche

Cento croci bianche per ricordare le vittime delle banche. Cento croci bianche con un lumino acceso, sulla rotonda della strada Feltrina tra Crocetta del Montello e Cornuda, a memoria dei suicidi causati dal crac delle banche venete. E’ l’ultima eclatante iniziativa del Coordinamento don Torta che si è svolta questa mattina, sabato 21 dicembre, sotto la pioggia battente. “Veneto Resiste è la nostra parola d’ordine – commenta il presidente del Coordinamento don Torta, Andrea Arman -. Noi continuiamo a lottare per la giustizia. Queste croci rappresentano la sofferenza dei risparmiatori veneti di fronte all’ingiustizia consumata dallo Stato italiano sulla pelle dei cittadini veneti, queste croci sono anche a ricordo dei tanti risparmiatori che sono andati avanti e che hanno chiuso la loro esistenza terrena col rammarico di essere stati umiliati da uno Stato che li ha trattati prima da speculatori e poi li ha dimenticati. Con questa installazione – prosegue Arman – noi vogliamo a tutti i veneti, ma specialmente agli uomini di governo, che i risparmiatori veneti sono corazzini e non si fermeranno. Quanto è accaduto con le quote latte ci è da monito. Dopo 20 anni sono riusciti ad avere giustizia, noi combatteremo finché non ci sarà giustizia per la gente veneta e per i risparmiatori veneti. La causa del disastro delle banche popolari venete è principalmente nello Stato che attraverso i propri organi, attraverso le proprie scelte governative, ha determinato il crollo del sistema creditizio veneto è ha gettato nella disperazione 200mila famiglie. Il danno deve essere risarcito e noi combatteremo finché lo sarà”.

Il caso Banca Popolare di Bari e il “doppiopesismo”

Quindi il presidente Arman è intervenuto sul “doppiopesismo” utilizzato nella vicenda della Banca Popolare di Bari: “Non è una novità che in Italia vi siano pesi e misure diverse – ha detto -. Noi siamo abituati a essere maltrattati, lo siamo stati dal momento sciagurato dell’Unità d’Italia a oggi. Quello che è accaduto a Bari non ci rammarica, nel senso che è giusto quello che stanno facendo per tutelare i risparmiatori pugliesi. Quello che invece che ci provoca dolore è che i risparmiatori veneti ancora una volta vengano dimenticati. Il Fondo per l’indennizzo dei risparmiatori langue in una palude che oramai comincia a diventare sempre più profonda. Il segnale che vogliamo lanciare alla politica è: ‘Impegnatevi per dare giustizia e dignità'”.