Coronavirus Veneto, Zaia: "Tre giorni di anticipo sulle previsioni ma guardia sempre alta"
"Non ancora fuori dall'emergenza ma siamo tre giorni in anticipo rispetto alle previsioni fatte sui contagi: dietro l'angolo c'è comunque il nemico, cerchiamo di non superarlo".
Un vero e proprio bollettino di guerra quello che ha aperto la conferenza stampa odierna ma il presidente Luca Zaia continua a passo spedito con la sua missione.
Gli ultimi aggiornamenti
Ci sono già 18.895 persone in isolamento, 7.497 positivi, 1.874 ricoverati in ospedale. A questi si aggiungono 338 pazienti in terapia intensiva e 313 morti. Il dato positivo sono gli 84 nati, vero simbolo di speranza in un momento tanto critico.
Il presidente Zaia sottolinea la capacità di intervento della autorità in Veneto:
“quando altri facevano filosofia su queste cose, noi abbiamo comprato 400 letti per la terapia intensiva e chiesto ai fornitori di modificare i letti normali”
Sono stati sfruttati ospedali chiusi da anni e si è cercato di ottimizzare le risorse a disposizione per ridurre al minimo il contagio ma c’è ancora molto da fare.
Emergenza spedizionieri
Tanti corrieri lamentano la situazione in cui si trovano. Sono infatti esposti ad un rischio inutile che riguarda sia chi effettua le consegne che chi riceve i pacchi: il virus vive per alcune ore sulle superfici non biologiche, per cui è meglio evitare di comprare merce inutile e limitare gli ordini online allo stretto necessario. Sebbene lo shopping online possa essere una buona valvola di sfogo per lo stress da quarantena, non bisogna dimenticare che il corriere passa da una casa all’altra e può essere un vettore per il virus: bisogna tutelare la categoria e allo stesso tempo tutelarsi.
I controlli effettuati
Sono già stati fatti 83.025 tamponi, di questi 27.436 fatti a personale sanitario ma mancano i kit. Sembra che l’unico modo per effettuare i tamponi sia acquistare i macchinari per produrli e per questo motivo la Regione ha acquistato dall’Olanda un macchinario per produrre 7000 kit per tamponi al giorno. Verrà comprata un altro macchinario per attivare la produzione anche a Verona.
Aumenta anche il personale sanitario: sono stati firmati 564 contratti per avere all’attivo altri 123 medici, 239 infermieri e 202 operatori socio sanitari. Queste assunzioni sono state necessarie perché negli ospedali ci sono anche 8860 pazienti no-Covid che occupano 160 posti in terapia intensiva.
Uno sguardo a Verona
Molta preoccupazione per Verona: le terapie intensive sono sotto tensione e sono state create nuove postazioni. La scelta di aprire un centro a Villafranca e Borgo Roma non è stata casuale e adesso verrà attrezzata anche Marzana. L’attenzione si concentra su Verona perché è la città in cui vengono ricoverati più pazienti al giorno, non solo nelle malattie infettive ma anche in terapia intensiva.
La cura sperimentale
AIFA ha dato l’ok per la cura domiciliare con idrossiclorochina (un noto antimalarico), a scopo sperimentale. Oggi è in corso una riunione del Comitato Scientifico della Regione Veneto e verrà stabilito un protocollo per capire come procedere. Il protocollo verrà reso operativo da subito, così da intervenire immediatamente sui pazienti in quarantena ed evitare l’avanzamento della malattia.