La storia

Da cuoco a produttore di formaggio locale: la scelta controcorrente di Andrea, 26enne di Castelfranco

La sua bottega si trova in località Casoni a Sant’Andrea Oltre il Muson di Castelfranco. Una passione, quella per il formaggio, ereditata da mamma Renza.

Da cuoco a produttore di formaggio locale: la scelta controcorrente di Andrea, 26enne di Castelfranco
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Lascia il lavoro da cuoco per produrre formaggio locale: la storia di Andrea Murarotto, 26enne di Castelfranco.

Una scelta controcorrente

Un diploma all’alberghiero Maffioli, cinque anni d’esperienza come cuoco in diversi ristoranti e una scelta controcorrente per un ventenne, quella d’investire nell’arte casearia per portare avanti un’antica tradizione.

«Due anni fa ho deciso di inserirmi nell’azienda agricola familiare e di iniziare a trasformare il latte in formaggio», racconta Andrea Murarotto. 26 anni e la passione per l’enogastronomia e i prodotti a km zero nel cuore. «La mia attività è particolare, perché lavoro il latte caldo di mungitura, senza sottoporlo a trattamenti. La fortuna di avere la sala mungitura a 20 metri dal mio laboratorio mi permette di rendere sostenibile la mia attività dal punto di vista ambientale».

La sua bottega a Sant'Andrea Oltre il Muson

I clienti di Andrea arrivano nella sua bottega, in località Casoni a Sant’Andrea Oltre il Muson di Castelfranco, dal territorio comunale ma anche dalla vicina San Martino e da San Giorgio in Bosco. Arrivano soprattutto in bicicletta e spesso si affidano al giovane casaro nella scelta dei formaggi da acquistare.

«Sin dall’inizio della mia attività ho scelto di sperimentare, producendo formaggi diversi, a seconda del periodo, dai formaggi freschi come la mozzarella alla classica caciotta fino ai formaggi stagionati». Imparare l’arte casearia non è stato semplice: «qui in zona non ho trovato nessuno che potesse tramandarmi i segreti e le tecniche di questo lavoro, c’è un po’ di gelosia tra casari. Ma ho sentito dei casari in pensione e sono andato a trovarli a Semonzo del Grappa e a Vittorio Veneto, tutt’oggi mi capita di chiamarli in caso di dubbi, quando voglio sperimentare qualcosa di nuovo».

Una passione ereditata da mamma Renza

A trasmettere ad Andrea la passione per la trasformazione del latte in formaggio è stata la mamma Renza, che aveva iniziato a produrre la classica caciotta, ma solo per uso familiare.

«Io ho investito nel laboratorio, che ho attrezzato per avviare quest’attività secondo il progetto regionale delle Piccole Produzioni Locali. La mia è stata una scelta particolare e ne sono consapevole ma non tornerò più indietro, l’obiettivo è sviluppare l’attività. Lo step successivo, che ho in programma per il prossimo anno, è la creazione di una sala degustazione in cui proporre i miei formaggi insieme ad altre tipicità di aziende castellane come il vino e il miele».

Murarotto
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Andrea Murarotto, casaro bottega
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bottega
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Murarotto formaggi
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