E' successo a Morgano

Dà una nota a un alunno e lui chiama la baby gang: insegnante accerchiata e minacciata nel parcheggio della scuola

Una vicenda assurda sulla quale anche il Governatore del Veneto Luca Zaia è voluto intervenire...

Dà una nota a un alunno e lui chiama la baby gang: insegnante accerchiata e minacciata nel parcheggio della scuola
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La maestra gli dà una nota. E lui cosa fa? Accetta la "sanzione" disciplinare e comprende i suoi errori? No. Lui, un alunno delle medie, preferisce chiamare i suoi amichetti per attendere la prof nel parcheggio della scuola. La baby gang la accerchia, volano minacce... e la vicenda fa in poche ore il giro del web.

L'alunno indisciplinato prende una nota e minaccia la prof

A scuola, si sa, a volte si vince, a volte si perde... E' un po' una "palestra" per affrontare la vita. Lo è sempre stato e sempre lo sarà. E' anche questo forse il ruolo che dovrebbe avere questa importante esperienza. Ma sembra che da un po' di tempo, in alcune circostante, si sia perso l'orientamento. E capitano vicende che definire assurde è davvero poco. Come quella che si è verificata a Badoere, frazione di Morgano, alle medie "Crespani".

Ma partiamo dall'inizio ed entriamo simbolicamente in classe. Una prof, evidentemente stufa per alcuni atteggiamenti tenuti da un suo alunno, decide di mettergli una nota disciplinare. Tutto lecito, è uno degli strumenti a disposizione degli insegnanti per "educare" i ragazzini. Ma qualcosa va storto. Il giovanotto non la prende bene. E medita vendetta... Il ragazzino aspetta il termine delle lezioni, si fa spalleggiare da altri coetanei, si dirige verso il parcheggio in cui si trova l'automobile dell'insegnante, e una volta arrivata partono le minacce.

Il ragazzino chiama i "rinforzi" e aspetta la maestra nel parcheggio della scuola

Le viene riferito con tono aggressivo che non dovrà più permettersi di mettere una nota, e che se lo rifarà dovrà pagarne delle conseguenze. Il tutto è avvenuto, come ricostruito anche dal Governatore del Veneto Luca Zaia in un suo recente post sui social, mentre gli alunni si erano disposti intorno alla prof accerchiandola. Un atteggiamento davvero insopportabile e odioso anche solo "rivivendolo" dall'esterno, possiamo solo immaginare le sensazioni provate dalla maestra in quell'occasione.

Quello che ora si dovrà capire, e al momento dalla scuola non è arrivata una nota ufficiale in merito, è l'eventuale aspetto sanzionatorio nei confronti dei ragazzini. Verranno puniti in qualche modo? Si prenderanno dei provvedimenti? Il parallelo, ormai distante nel tempo, anche se diverso nella forma, non può non essere quello della prof colpita da pallini con una pistola in classe. La vicenda si era verificata in provincia di Rovigo e aveva destato numerose reazioni. E sdegno.

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Il commento del Governatore Luca Zaia

Sulla vicenda, come detto, ha provocato una serie di reazioni anche nel modo politico. Primo tra tutti, a prendere parola sui fatti accaduti, è stato il Governatore del Veneto Luca Zaia. Il presidente della regione non ha usato mezzi termini. Il suo commento, condivisibile o meno, è comunque una "traccia" sulla quale occorre riflettere. Perché il tema è importante.

Aveva dato una nota a un alunno. E alla fine delle lezioni è stata accerchiata e minacciata da un gruppo di giovani, capeggiati dallo stesso ragazzo, che l'hanno attesa nel parcheggio della scuola. E’ accaduto a una professoressa delle scuole medie a Badoere, Treviso.

Esprimo tutta la mia solidarietà all’insegnante presa di mira dai bulli e la condanna di quanto accaduto ad opera di un gruppo che ancora una volta fa sentire il fracasso di un albero che cade a dispetto di una foresta che cresce.

Un episodio grave nel quale gli adulti non possono chiamarsi fuori. Viviamo in una società in cui ci sono alcuni giovani che non accettano le regole ma anche adulti, come i genitori che si ribellano ai provvedimenti scolastici negativi verso i loro figli o protestano minacciosamente contro i sanitari in un ospedale.

Ancora una volta la risposta non può essere affidata esclusivamente alla scuola e alle istituzioni, ma deve coinvolgere tutta la comunità a cominciare dalle famiglie".

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