Emergenza Coronavirus

Decessi nel Trevigiano: l’aumento rispetto allo scorso anno TUTTI I NUMERI

Più 123 morti a marzo 2020 nei comuni della provincia di Treviso di cui è disponibile il dato Istat rispetto allo stesso mese del 2019.

Decessi nel Trevigiano: l’aumento rispetto allo scorso anno TUTTI I NUMERI
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Nei primi 21 giorni di marzo l’incremento dei decessi monitorati dall‘Istat rispetto al 2019 (che in alcune zone del Nord Italia, come Bergamo, sono più che quadruplicati) è piuttosto netto anche nel Trevigiano. L’incidenza delle vittime del Coronavirus appare evidente.

Più che raddoppiata la mortalità in provincia di Treviso

L’Istat, grazie alle sinergie attivate con il Ministero dell’Interno per l’acquisizione tempestiva dei dati dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR) è in grado di contribuire alla diffusione di informazioni utili alla comprensione della situazione legata all’emergenza sanitaria da COVID-19. Vediamo cosa dicono i numeri inerenti la provincia trevigiana (nell'elenco compaiono solo i comuni di cui Istat ha fornito dati certi). Chiunque volesse consultare per esteso questi dati può cliccare qui.

Più 123 morti rispetto a marzo 2019: 96 decessi nel marzo del 2019 nei comuni del Trevigiano di cui Istat ha fornito dati certi contro i 219 di quest’anno nello stesso range di tempo.

Decessi nel Trevigiano: TUTTI I NUMERI

Qui i dati dei Comuni presi in esame in provincia di Treviso. Fra i paesi, i dati che saltano più all'occhio sono quelli di Casale sul Sile, San Pietro di Feletto, Villorba che vedono un aumento significativo dei decessi. Anche Istrana e Maserada sul Piave registrano una percentuale importante in più di morti rispetto a marzo 2019. Le "isole felici" sono invece Farra di Soligo, Codognè e Giavera del Montello, dove il numero di decessi resta invariato o addirittura decresce.

marzo 2019 marzo 2020 incremento incremento %
Cappella Maggiore 2 5 3 150
Casale sul Sile 3 16 13 433,3
Castello di Godego 1 4 3 300
Cavaso del Tomba 1 3 2 200
Chiarano 1 3 2 200
Codognè 5 4 -1 -20
Cornuda 4 6 2 50
Crocetta del Montello 4 7 3 75
Farra di Soligo 9 9 0 0
Fonte 2 3 1 50
Gaiarine 2 5 3 150
Giavera del Montello 3 2 -1 -33,3
Istrana 1 8 7 700
Mansuè 1 4 3 300
Maserada sul Piave 3 7 4 133,3
Ormelle 4 8 4 100
Paese 3 8 5 166,7
Preganziol 5 12 7 140
Quinto di Treviso 3 5 2 66,7
Resana 2 6 4 200
San Pietro di Feletto 3 14 11 366,7
Santa Lucia di Piave 5 7 2 40
San Vendemiano 3 7 2 133,3
San Zenone degli Ezzelini 3 6 3 100
Silea 4 9 5 125
Susegana 5 8 3 60
Vedelago 6 12 6 100
Villorba 5 19 14 280
Zero Branco 3 12 9 300

Come vengono analizzati i dati e le fonti

“L’Istat produce e diffonde statistiche di mortalità sulla base di fonti diverse, ognuna con peculiarità e finalità proprie. Riguardo alle statistiche demografiche relative ai decessi, vengono prodotti e diffusi dati sia da fonte stato civile sia da fonte anagrafica, con cadenza mensile ed annuale. I decessi di fonte anagrafica fanno riferimento alla popolazione iscritta in Anagrafe, cioè alla ‘popolazione residente’, indipendentemente da dove il decesso sia avvenuto (Italia o estero). I decessi di fonte stato civile si riferiscono invece alla ‘popolazione presente’, quindi ai decessi avvenuti in Italia di qualsiasi cittadino italiano o straniero. Le statistiche di mortalità per causa derivano dalla “Indagine su decessi e cause di morte” e si basano sulle certificazioni delle cause di morte effettuate dai medici (DPR 285 del 1990), che devono essere fatte pervenire agli Uffici di Stato Civile dei Comuni”.

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