Modifica urgente

Decreto Liquidità, Baratto: "A rischio aiuti a imprenditori ex soci Veneto Banca"

Baratto (FI): "Chi aveva mutui garantiti dalle azioni oggi rischia di non poter accedere agli aiuti". Il sindaco di Cornuda: "Ennesima beffa".

Decreto Liquidità, Baratto: "A rischio aiuti a imprenditori ex soci Veneto Banca"
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Baratto (FI): chi aveva mutui garantiti dalle azioni oggi rischia di non poter accedere agli aiuti.

Aiuti a imprenditori ex soci di Veneto Banca a rischio?

Un rischio concreto quello che comincia a serpreggiare tra decine di imprese della Marca e non solo. Dopo la pubblicazione del Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23 il c.d. “Decreto Liquidità” infatti sono stati resi noti i requisiti per accedere alle varie linee di finanziamento previste dallo Stato per far fronte al crescente rischio di quello che in gergo viene chiamato “liqudity crunch” ovvero una crisi di liquidità che bloccherebbe tutto il sistema produttivo.

“Non siamo di fronte ad alcun automatismo” avverte Raffaele Baratto parlamentare di Forza Italia in Commissione Finanze “le aziende che fanno richiesta devono presentare documentazione e  rendere precise autodichiarazioni.”

Fin qui si potrebbe dire nessun problema anche se fa notare Baratto:

“vedremo i decreti ministeriali di attuazione serve fare presto, il denaro deve arrivare al più presto alle imprese” ma a spulciare le prime pagine del provvedimento salta agli occhi quella che rischia di diventare un macigno enorme sulle aspettative di credito di centinaia di imprese venete e trevigiane che in qualche modo fossero precedentemente legate a Veneto Banca o a Banca Popolare di Vicenza.

Insidia "capestro" per l'accesso alle linee di credito

“Tra i requisiti per accedere alle linee di credito (art. 1 comma 2 lett. b)” spiega Baratto “è necessario dimostrare di non aver alla data del 29 febbraio 2020 esposizioni bancarie deteriorate” e qui si annida il rischio che paventa Baratto “oramai sappiamo che a molte imprese ed imprenditori che chiedettero di vendere le azioni delle Popolari in loro possesso fu proposto in malafede di sottoscrivere mutui garantiti dalle azioni stesse nella convinzione che le azioni valessero ancora qualcosa. Ma quando ci fu il default le azioni sparirono e i debiti rimasero anche se nelle more delle procedure in molti non hanno più  avuto notizie.”

Ora quei debiti detenuti da Intesa o dalla bad bank rischiano di essere il capestro per il quale molte imprese o imprenditori potrebbero non riuscire ad accedere alle garanzie previste dal Governo per l’emergenza coronavirus.

L'interrogazione di Baratto: "Va fatta subito una modifica"

Baratto quindi annuncia battaglia e un’interrogazione al Governo “è inaccettabile va fatta immediatamente una modifica escludendo le vittime dei crack bancari dalla prestazione di questa garanzia.” E la voce dei comitati a sostegno dell’iniziativa di Baratto non si fa attendere.

Il sindaco di Cornuda: "Ennesima beffa"

Claudio Sartor, sindaco di Cornuda e da anni impegnato sul fronte risparmiatori attacca

“si tratta dell’ennesima beffa che a centinaia di imprenditori onesti che prima hanno prestato fiducia nelle banche del territorio ed oggi attendevano fiduciosi l’aiuto di uno Stato che li lascia nuovamente soli” continua “Gli effetti nefasti della crisi delle banche Venete non sono ancora finiti e temo ne soffriremo ancora per molto. Questo è solo un esempio. Per altro, le aree più danneggiate dal COVID sono quelle del Nord Italia, a più alta intensità produttiva, proprio quelle che rischiano di non vedere un euro di rimborsi. Nono possiamo abbassare la guardia e dobbiamo continuare a pretendere un intervento chiaro che risolva i tanti problemi aperti ancora sul tavolo.”

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