Omicidio Conegliano

Delitto Ceschin ordito dall'ex marito-mandante e dalla sua giovane amante-badante

Intanto l'ex marito ha minacciato di suicidarsi in carcere: "Io non c'entro niente..."

Delitto Ceschin ordito dall'ex marito-mandante e dalla sua giovane amante-badante
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Loro negano tutto, anzi, il presunto mandante del delitto, l'ex marito, ha pure minacciato di suicidarsi in carcere. Eppure è un quadro accusatorio solidissimo, quello delineato dagli inquirenti nell'intricato delitto di Margherita Ceschin, la 72enne di Conegliano, in provincia di Treviso, Veneto, che si pensava fosse stata uccisa durante una rapina finita male.

Omicidio Ceschin: i sicari intercettati e la badante-amante 32enne del l'ex marito

Un gruppo criminale articolato e ben assortito, quello che ha pianificato l'assassinio dell'anziana, principalmente per ragioni economiche: l'imprenditore agricolo Enzo Lorenzon, 79 anni, separatosi quattro anni fa dalla Ceschin dopo una vita insieme anche sul lavoro, aveva ormai una relazione con la sua badante 32enne dominicana e si era stufato di versare alla ex l'assegno di mantenimento di ben 10mila euro al mese, oltre al fatto che nella causa di divorzio i due avrebbero dovuto dividersi un patrimonio milionario, fatto di terreni e immobili.

I parenti al funerale

Lei, Dileysi Lorenzo Guzman (che ha anche un figlio di 11 anni il cui padre sta in America), secondo i Carabinieri lo ha aiutato mettendo insieme una vera e propria squadra di sicari, tutti del suo paese, la Repubblica Dominicana.

C'è in primis Sergio Antonio Luciano Lorenzo, 38 anni, che sarebbe uno dei "finti ladri" penetrati in casa della pensionata in via 28 Aprile nella tarda serata di venerdì 23 giugno 2023, e che è anche cugino della compagna del mandante.

Poi ci sono anche Juan Maria Guzman, 41 anni, un’altra donna (E.R.L.) e un altro membro della banda: questi ultimi due sono al momento ricercati.

Le indagini e gli indizi raccolti

"Dobbiamo fare attenzione, e ripulire la macchina".

Questa è solo una delle intercettazioni fra i membri dell'improvvisata accolita criminale che gli inquirenti hanno registrato.

Ma sarebbero molteplici e convergenti i riscontri raccolti durante l'indagine: mentre la Procura faceva finta di credere alla tesi della rapina finita male, sin da subito stava scavando fra i rapporti famigliari della povera Ceschin, mettendo telefoni sotto controllo e disponendo intercettazioni ambientali (le più rilevanti si sono rivelate quelle fra Dileysi Lorenzo Guzman e la moglie di Sergio Antonio Luciano Lorenzo).

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Tutto è partito dalle telecamere di sorveglianza del Comune, che la sera dell'omicidio hanno ripreso due uomini in bicicletta, vestiti con pantaloni e maglietta neri, entrambi con un cappellino da baseball in testa, aggirarsi vicino al condominio. Si vede anche che si incontrano con una terza persona (probabilmente la latitante E.R.L.) che poi sparisce dai video, e alle 22.57 entrano in azione, scavalcando la recinzione del palazzo e salendo sul balcone della vittima grazie alla sua utilitaria bianca parcheggiata sotto casa usata come scala. Quasi un'ora dopo, alle 23.50 quando, vengono filmati mentre fanno lo stesso percorso a ritroso.

I tre quindi sarebbero Sergio Antonio Luciano Lorenzo (cugino della badante-amante), l'altro killer ora latitante e la dominicana mediatrice: tutti i loro telefonini sono stati agganciati in via 28 Aprile in quelle ore.

Non solo, gli investigatori hanno scoperto che prima e dopo l'omicidio quelle tre utenze telefoniche tenevano contatti costanti sia con Enzo Lorenzon che con Dileysi Lorenzo Guzman e con Juan Maria Guzman.

Insomma, due più due fa quattro, se la matematica resta non un'opinione.

Non solo, la banda si sarebbe aggirata più volte in via 28 Aprile nelle settimane precedenti al delitto per diversi sopralluoghi.

la mattina di sabato 24 giugno, ancor prima che il corpo della Ceschin venisse ritrovato senza vita, Sergio Antonio Luciano Lorenzo si è pure recato a Ponte di Piave, nell'abitazione di Enzo Lorenzon.

Quindi i tre telefoni agganciati vicino al condominio vengono agganciati un'ultima volta verso il confine francese, forse diretti in Spagna, ma poi si spengono. Forse i due latitanti sono proprio in Spagna, al momento, non è chiaro come e perché Sergio Antonio Luciano Lorenzo sia invece tornato indietro per farsi alla fine arrestare.

Poi c'è traccia, nel "lontano" 28 giugno, di un incontro tra Lorenzon e Juan Maria Guzman a Fagarè di San Biagio di Callalta. Il 29 Lorenzon lo chiama ancora dal telefono di un bar a Ponte di Piave dicendogli di non telefonare più con il cellulare, ripetendogli che è vietato e scandendo anche la parola "indagati".

Insomma, più di così...

Ma gli indagati negano tutto

Gli arresti sono scattati tre giorni fa, sabato mattina.

L'ex marito-mandante è in carcere a Treviso, l'amante-badante a Venezia. Di loro si sta occupando l'avvocato Martina Pinciroli. A Treviso ci sono anche Guzman e Luciano, difesi dell'avvocato Fabio Crea.

Questa mattina, lunedì 24 luglio 2023, è prevista l'udienza di convalida del fermo davanti al gip Marco Biagetti, nella quale è scontato che tutti si avvarranno della facoltà di non rispondere.

Già, perché, nonostante tutti gli indizi coincidenti, i protagonisti negano.

Lorenzon ha anche minacciato di togliersi la vita in carcere, la sua compagna di 47 anni più giovane continua a piangere e a rigettare l’accusa di omicidio volontario aggravato che potrebbe condannarla all'ergastolo.

Il mandante 80enne ha un pacemaker, accusa spesso difficoltà respiratorie e per camminare si aiuta con un bastone. Quando è stato arrestato ha accusato un malore in caserma e l'hanno mandato in ospedale, prima di portarlo dietro le sbarre. Considerata l'età e le condizioni di salute, potrebbe anche essere messo ai domiciliari, in questa fase.

Al funerale dell'ex moglie Lorenzon era parso disperato. Alla fine aveva accusato pure un malore. In chiesa era seduto accanto alla sindaca di San Pietro di Feletto, Maria Assunta Rizzo, che ricorda un uomo apparentemente affranto e sofferente. Due posti più in là c'era anche il sindaco di Conegliano, Fabio Chies che ha parlato di un comportamento sicuramente sopra le righe di Lorenzon.

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Tutti i punti che non convincevano nell'assassinio

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