Ecosistema Urbano, Treviso salvata dalla raccolta differenziata

La città al settimo posto sui 104 capoluoghi di provincia esaminati per merito dell'85,1% di differenziata. Male invece l'inquinamento atmosferico.

Ecosistema Urbano, Treviso salvata dalla raccolta differenziata
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Ecosistema Urbano, Treviso salvata dalla raccolta differenziata

"L’annuale classifica del Sole 24 Ore (in collaborazione con Legambiente) sull’Ecosistema Urbano colloca la città Treviso al settimo posto sui 104 capoluoghi di provincia esaminati, un risultato in linea con quelli degli anni immediatamente precedenti (ottavo posto nel 2018 e nono posto nel 2017) ma che, purtroppo, trova la sua ragione quasi esclusivamente nella elevatissima percentuale di raccolta differenziata (siamo al secondo posto assoluto con l’85,1%)".  A sottolinearlo l'esponente della sinistra trevigiana Luigi Calesso, che prosegue: "Va ricordato anche che fino al 2015 la città veleggiava in questa classifica intorno al quarantesimo posto (solo nel 2016 è salita al 23° posto) e che, quindi, meriti e demeriti dell’attuale situazione non sono meriti e demeriti solo di questa amministrazione cittadina. I dati stessi della classifica pubblicata oggi sono relativi al 2018, anno di “coesistenza” tra la precedente e l’attuale amministrazione.

"Pessimi in altri ambiti", con l'eccezione del trasporto urbano

Per quanto riguarda gli altri ambiti, infatti, la posizione della città è mediocre o addirittura pessima, eccezion fatta per l’ambito del trasporto pubblico urbano (ventesimo posto per numero di passeggeri rispetto agli abitanti e ventunesima per chilometri percorsi dagli autobus rispetto al numero di abitanti), a conferma della forte richiesta e del potenziale incremento di utilizzo del trasporto su mezzi pubblici, sempre in attesa della risposta di corse più frequenti e di un maggior numero di tratte servite e di fasce orarie assicurate). Così prosegue Calesso. Meno bene andiamo sul fronte delle piste ciclabili con il ventisettesimo posto per metri quadrati di piste in rapporto al numero degli abitanti: anche in questo caso la richiesta dei cittadini di poter utilizzare maggiormente la bicicletta per gli spostamenti di tutti i giorni c’è e la risposta è sia di nuove piste che di messa in sicurezza di quelle che sono rappresentate solo da una striscia di vernice gialla sulla strada che non protegge certo dall’”invasione” o dal parcheggio selvaggio degli autoveicoli.

Bocciatura per l'estensione di isole pedonali rispetto agli abitanti

Andiamo nettamente peggio sul fronte dell’estensione delle isole pedonali rispetto agli abitanti, ambito in cui Treviso – con 224 metri quadrati per abitante di zone chiuse al traffico – si piazza al 55° posto. Anche qui, non serve certo ribadire che le scelte necessarie sono quelle di estensione delle Zone a Traffico Limitato e senza traffico, linea contraria a quella dell’attuale amministrazione. Non andiamo bene neppure per quanto riguarda il solare termico e il fotovoltaico prodotto dagli edifici pubblici in rapporto al numero di abitanti: la nostra città è al 52° posto. Se siamo al 19° posto per numero degli alberi rispetto a quello degli abitanti, precipitiamo alla 67^ posizione per estensione delle aree verdi urbane rispetto a numero degli abitanti: non è necessario insistere sulla necessità di non cementificare ed asfaltare altre aree verdi in città. Non andiamo bene per quanto riguarda i consumi idrici domestici (42° posto) e la dispersione della rete idrica (48° posto) ma, soprattutto Treviso è al 103° posto (il penultimo) per quanto riguarda la capacità di depurazione delle acque reflue (siamo intorno al 33% del totale).

Inquinamento atmosferico il tasto più dolente

Il capitolo più dolente è quello dell’inquinamento atmosferico: 67^ posizione per concentrazione media di biossido di azoto, 88^ posizione per concentrazione media di PM1090^ posizione per superamento della media mobile di concentrazione di ozono. In buona sostanza, se vogliamo che la città sia sostenibile dal punto di vista ambientale non solo grazie alla raccolta differenziata dei rifiuti è necessario intervenire, in primo luogo, sul contrasto all’inquinamento atmosferico, sul blocco del consumo di suolo verde, sull’ aumento delle aree pedonalizzate e sulla depurazione delle acque reflue.

Non mi pare che l’ordinanza “anti barbecue”, la riapertura al traffico automobilistico di piazza San Vito e il “cemento responsabile” del Sindaco vadano esattamente in questa direzione.

Gigi Calesso

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