Erano i "maghi" del furto di offerte dei fedeli dalla chiese del Nordest: arrestati padre e figlio
In manette ieri sera, dopo un lungo pedinamento, il 62enne di origine croata Puclin Danijel e il figlio 19enne Ivan. Quindici colpi messi a segno in 48 ore.
I Carabinieri di Vedelago hanno arrestato nella serata di ieri, venerdì 29 gennaio 2021, per furto aggravato in concorso continuato il 62enne di origine croata Puclin Danijel, già noto alle cronache giudiziarie, unitamente al figlio 19enne Ivan.
Erano i "maghi" del furto di offerte dei fedeli dalla chiese
I Carabinieri della Stazione di Vedelago, nell'ambito di un’articolata indagine di contrasto a reati predatori consumati all'interno di chiese, hanno arrestato nella serata di ieri, venerdì 29 gennaio 2021, per furto aggravato in concorso continuato il 62enne di origine croata Puclin Danijel, già noto alle cronache giudiziarie, unitamente al figlio 19enne Ivan.
Il pedinamento e la collaudata tecnica dei due
I due, che utilizzavano come domicilio e base logistica un albergo del veneziano, sono stati bloccati dai Carabinieri nella serata di ieri, all’esito di un prolungato e ininterrotto pedinamento, in provincia di Pordenone, nella chiesa parrocchiale di Fiume Veneto, dove la coppia di malfattori aveva appena sottratto, utilizzando un ingegnoso dispositivo costituito da un metro flessibile alla cui estremità era stato applicato un nastro biadesivo, le monete contenute nelle cassette delle offerte dei fedeli.
Le investigazioni dei militari dell’Arma, che da giorni avevano nel mirino i due stranieri, hanno consentito di acquisire elementi di responsabilità a carico degli indagati in ordine a ulteriori 14 furti aggravati, perpetrati con analogo modus operandi, in sole 48 ore tra il 28 e il 29 gennaio 2021, ai danni di chiese delle province di Treviso, Padova, Venezia, Belluno e Pordenone.
Le perquisizioni
Le perquisizioni a carico degli arrestati, che si spostavano per le loro scorrerie, assolutamente incuranti delle norme anti COVID vigenti, a bordo di un’autovettura con targa croata nella loro disponibilità, consentivano di sequestrare ulteriore denaro provento dei reati contestati oltre al curioso ma quanto mai utile marchingegno rudimentale utilizzato per la commissione dei furti. Al termine delle formalità di rito i due stranieri sono stati associati presso la casa circondariale di Pordenone.