Fa salire una ragazza in auto e poi la immobilizza con un lenzuolo: minaccia di darle fuoco e infine la rapina
E' successo nella notte dello scorso 28 aprile 2024. I Carabinieri hanno tratto in arresto un 44enne comasco residente nel Trevigiano, finito sotto indagine per rapina aggravata
Sono stati momenti di panico e terrore quelli vissuti nella notte dello scorso 28 aprile 2024 da una ragazza di origini albanesi a Villorba. Quest'ultima, infatti, fatta salire in auto da un'uomo che le ha chiesto una prestazione sessuale a pagamento, è stata però immobilizzata con un lenzuolo e legata alle braccia con un laccio. Il suo aggressore ha poi minacciato di darle fuoco con un accendino prima di rapinarla della borsa, con dentro 350 euro, il cellulare e i documenti. A distanza di un mese dai fatti, è stato tratto in arresto un 44enne comasco residente nel Trevigiano, finito sotto indagine per rapina aggravata.
(In copertina: immagine di repertorio)
Ragazza vittima di una rapina aggravata a Villorba
Aggredita e rapinata a Villorba. E' questo ciò che è successo nella nottata dello scorso 28 aprile 2024 in una zona isolata del Comune Trevigiano. Vittima dell'accaduto una ragazza di origini albanesi che, intorno alle 3 di notte, è stata raggiunta in via Trieste dai Carabinieri di Treviso, accorsi dopo la segnalazione di un passante che ha visto la giovane in stato di shock, scalza e con i vestiti strappati.
La ragazza, raggiunta dai militari dell'Arma, ha raccontato loro per filo e per segno ciò che le era appena accaduto, denunciando così l'aggressione subita.
Immobilizzata con un lenzuolo e minacciata
La giovane ha spiegato di essere stata avvicinata da un uomo a bordo di un'auto che l'ha fatta salire chiedendole una prestazione sessuale a pagamento. Dopo poco, però, il suo atteggiamento si è fatto particolarmente violento e aggressivo.
L'uomo, infatti, l'ha afferrata e avvolta all’interno di un lenzuolo, con il quale le ha coperto il volto e metà del busto. La ragazza è stata quindi immobilizzata con un laccio che le ha stretto le braccia all'altezza della vita, mentre un pezzo di nastro adesivo le è stato applicato sulla bocca, impedendole di urlare e chiedere aiuto. A quel punto il suo aggressore l'ha minacciata di darle fuoco, azionando la fiammella di un accendino davanti al volto.
La ragazza, fortunatamente, è riuscita a sottrarsi dalla morsa del suo aggressore e a scappare. L'uomo però l'ha rapinata della borsa: al suo interno si trovavano 350 euro in contanti, il cellulare e alcuni documenti personali.
Arrestato un 44enne con precedenti per rapina e violenza sessuale
Una volta raccolta la testimonianza della ragazza, i Carabinieri hanno dato avvio alle indagini. Grazie ai primi riscontri raccolti, fondamentale in tal senso è stato il minuzioso esame delle immagini degli impianti di videosorveglianza del territorio, i militari dell'Arma sono riusciti a individuare l'auto dell’aggressore e, successivamente, a rintracciarla in sosta nei pressi di un esercizio commerciale.
I Carabinieri hanno accertato che l'utilitaria fosse intestata a un parente dell’indagato, quest’ultimo risultato gravato da numerosissimi precedenti per rapina aggravata, lesioni e violenza sessuale.
La forte spregiudicatezza e l’allarmante aggressività dell’indagato, il pericolo di reiterazione di ulteriori, gravi condotte, la premeditazione del fatto (considerando che l’indagato si è premunito di portare con sé lenzuolo e nastro isolante per compiere la sua azione) hanno così determinato il giudice, in pieno accoglimento delle risultanze delle indagini dei militari dell’Arma sotto la direzione della Procura della Repubblica trevigiana, ad emettere a carico del 44enne la misura cautelare più grave.
Nelle scorse ore i Carabinieri lo hanno rintracciato a Silea presso l’abitazione di una parente. Il 44enne è stato tratto in arresto e condotto, ad espletate formalità di rito, presso la casa circondariale di Treviso, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.