Truffa

Falsi iPhone in vendita per strada: fermati tre uomini a Treviso

I Carabinieri hanno denunciato tre cittadini stranieri sorpresi mentre tentavano di truffare i passanti con smartphone contraffatti nel centro della città

Falsi iPhone in vendita per strada: fermati tre uomini a Treviso
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Tre cittadini romeni sono stati denunciati dai Carabinieri del Nucleo Radiomobile di Treviso per tentata truffa e commercio di prodotti contraffatti. L'episodio si è verificato lunedì pomeriggio in via Roma, nel cuore del centro cittadino, quando i militari hanno notato il comportamento sospetto dei tre uomini, di età compresa tra i 20 e i 38 anni. I soggetti, tutti senza fissa dimora e già noti alle forze dell'ordine per reati simili, si stavano avvicinando insistentemente ai passanti proponendo l'acquisto di smartphone di ultima generazione a prezzi particolarmente vantaggiosi.

L'intervento delle forze dell'ordine

L'attenzione dei Carabinieri, impegnati in un normale servizio di controllo del territorio, è stata attirata dall'atteggiamento insistente dei tre uomini verso i potenziali acquirenti. Dopo averli fermati per un controllo di routine, i militari hanno proceduto alla perquisizione personale e hanno esteso le verifiche anche al veicolo utilizzato dal gruppo, parcheggiato nelle immediate vicinanze del luogo dell'intervento.

La scoperta degli iPhone falsi

All'interno dell'automobile i Carabinieri hanno fatto una scoperta significativa: tre confezioni contenenti altrettanti simulacri di iPhone 16 Pro Max da 512 GB. I dispositivi presentavano evidenti segni di contraffazione, a partire dal fatto che tutti riportavano il medesimo codice IMEI, elemento che ha immediatamente destato sospetti negli investigatori. Inoltre, gli smartphone erano dotati di un sistema operativo che imitava quello Apple ma che risultava completamente non funzionante e caratterizzato da numerosi errori di programmazione.

Le conseguenze legali e il contesto dell'operazione

I tre cittadini romeni sono stati denunciati in stato di libertà per i reati di tentata truffa e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. I dispositivi contraffatti sono stati posti sotto sequestro dalle autorità. L'operazione si inserisce nell'ambito delle attività quotidiane di presidio del territorio condotte dall'Arma dei Carabinieri per contrastare le truffe ai danni dei cittadini e il commercio di prodotti illeciti. Come precisato nel comunicato ufficiale, in base al principio costituzionale della presunzione di innocenza, la responsabilità definitiva dei soggetti coinvolti potrà essere accertata soltanto attraverso una sentenza di condanna passata in giudicato.