Treviso

Falsifica documenti per far costruire edifici, ex assessore all'Urbanistica denunciato

Tutto è partito dalla segnalazione di un agente immobiliare...

Falsifica documenti per far costruire edifici, ex assessore all'Urbanistica denunciato
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Ai fini dell’esercizio del diritto di cronaca, costituzionalmente garantito, e nel rispetto dei diritti dell’indagato (che, in considerazione dell’attuale fase di indagini preliminari, è da presumersi innocente fino alla sentenza irrevocabile che ne accerti la colpevolezza), si rende noto che le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso hanno denunciato un ex assessore all’urbanistica e all’edilizia privata di un comune della provincia, dimessosi nel 2019, per aver falsificato alcune pratiche catastali ed edilizie, anche dopo aver cessato l’incarico nella giunta comunale.

Falsifica documenti per far costruire edifici, ex assessore all'Urbanistica denunciato

I reati contestati all’uomo sono dunque la falsità materiale del pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative e la falsità materiale commessa dal privato. In particolare, per il periodo in cui era assessore, l’ipotesi accusatoria è di aver falsificato due permessi di costruire, mentre, per l’epoca successiva alle dimissioni, le indagini riguardano la falsificazione di una segnalazione certificata di agibilità, una denuncia di variazione catastale e un permesso di costruire.

Le indagini hanno avuto origine a seguito della querela presentata da un agente immobiliare, il quale, nell’ambito della sua attività, ha scoperto che il numero civico riportato su alcune pratiche era inesistente: da qui le indagini, alle quali ha fornito collaborazione la stessa amministrazione comunale, che hanno fatto emergere la falsità di pratiche catastali ed edilizie date per approvate, ma in realtà prive di riscontro negli archivi comunali.

La Procura della Repubblica di Treviso, tenendo conto del quadro indiziario, ha ora concluso le indagini preliminari, fase alla quale seguirà la trasmissione degli atti anche alla Corte dei Conti di Venezia, al fine di accertare l’eventuale danno erariale, connesso al danno d’immagine arrecato all’Ente pubblico.

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