Massima attenzione

Febbre del topo, primo caso sospetto nella zona di Vittorio Veneto

Si tratta di un 50enne ora ricoverato all'ospedale di Costa con febbre acuta e disturbi polmonari. Le sue condizioni starebbero tuttavia migliorando.

Febbre del topo, primo caso sospetto nella zona di Vittorio Veneto
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Primo caso sospetto di "febbre del topo" nella Marca: ricoverato un 50enne della zona di Vittorio Veneto.

Febbre del topo

Dal Friuli la cosiddetta "febbre del topo" sarebbe arrivata nella Marca trevigiana. Registrato infatti in provincia il primo caso sospetto di hantavirus su un uomo di 50 anni, residente nella zona di Vittorio Veneto, che ora si trova ricoverato all'ospedale di Costa.

I sintomi sono febbre alta e disturbi polmonari, ma le condizioni dell'uomo - tenuto comunque sotto stretta osservazione - sarebbero in fase di miglioramento. Da stabilire eventuali collegamenti tra la recente morìa di topi verificatasi proprio nell'area del Vittoriese e questo primo caso di hantavirus.

Il possibile contagio

Non si esclude che il 50enne possa essere venuto in contatto con alcune carcasse di topi morti. Accertamenti in merito sono stati disposti dall'Ulss2. Va tuttavia ricordato che la "febbre del topo" si trasmette solo da animale a uomo e non da uomo a uomo.

Dopo i numerosi casi registrati in Slovenia, nella zona di Tarnova e Aidussina, al confine con il Friuli Venezia Giulia, un primo episodio di contagio era stato rilevato anche in Italia: un cittadino sloveno che vive e lavora proprio vicino al confine italiano e che si è presentato al pronto soccorso di Gorizia. Ora invece il caso sospetto nella Marca.

Le raccomandazioni del Ministero della Salute

Nell'apposita scheda il Ministero della Salute precisa che il virus viene trasmesso da piccoli roditori, che lo eliminano tramite le feci e l’urina. L’uomo può essere contagiato attraverso l’inalazione del virus rilasciato dagli escrementi dei roditori, toccando il terreno contaminato o, più raramente, attraverso il morso del roditore stesso, venendo così a contatto diretto con la saliva.

"Gli hantavirus sono trasmessi all’ospite umano in primo luogo attraverso un ‘aerosol’ costituito dalle particelle di escrementi, urina o saliva dei roditori infettati. una volta infettati, i roditori eliminano il virus per tutto l’arco della loro vita".

Il periodo di incubazione può essere relativamente lungo, generalmente 2-3 settimane, ma può raggiungere anche le 6 settimane. Nelle aree endemiche l’infezione da hantavirus deve essere sospettata se una forma febbrile acuta è accompagnata da trombocitopenia, mal di testa, spesso molto forte, e dolori addominali e alla schiena senza chiari sintomi del tratto respiratorio.

Ma come evitare il contagio?

"Evitare l’esposizione ai roditori e ai loro escrementi, lavare spesso le mani, non sedersi a terra nelle zone contaminate e indossare una mascherina in caso di pulizia in quelle aree, prestando particolare attenzione a non disperdere aerosol", consiglia sempre il Ministero della Salute".

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