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Folgorato da 20mila volt, ritrova la luce grazie ai medici del Ca' Foncello

Dopo un intervento durato 10 ore, il 50enne trevigiano vittima di un incidente sul lavoro è ora a casa in condizioni stabili

Folgorato da 20mila volt, ritrova la luce grazie ai medici del Ca' Foncello
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Una rinascita permessa dall’innovazione medica quella di un 50enne trevigiano che il 29 novembre 2023 è rimasto folgorato da una scarica elettrica da 20mila volt mentre lavorava alla cabina elettrica esterna alla casa di riposo “Casa Luigi e Augusta”. Ieri, giovedì 29 febbraio 2024, l’ospedale Ca’ Foncello di Treviso ha comunicato la riuscita del delicato intervento di ricostruzione plastica.

L'incidente

L’incidente è avvenuto a Roncadelle di Ormelle quando il 50enne, di professione artigiano, è stato vittima di una potente scarica elettrica causata urtando una cassetta di alta tensione scollegata ma connessa a un altro contatore funzionante. L’ipotesi sulla conduzione è che sia avvenuta attraverso ragnatele bagnate dall’umidità che intasavano i tubi sotterranei.

Il collega di lavoro lo ha immediatamente soccorso, ma le condizioni erano critiche; infatti, è stato trasferito d’urgenza in terapia intensiva cardiologica, seguite poi le consulenze neurologiche e nefrologiche, oltre a tac cerebrale. Dopo 48 ore di osservazione si disponeva il ricovero in chirurgia plastica.

Casa Luigi e Augusta - Centro servizi per anziani
Casa Luigi e Augusta - Centro servizi per anziani

In sala operatoria

L’intervento ha avuto una durata di 10 ore ed è stato eseguito grazie alla bravura e alla perizia del team medico guidato dal dott. Giorgio Berna, direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Plastica dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso.

In sala operatoria, il 50enne presentava ampie ustioni da folgorazione al gomito destro, alla spalla e al cuoio capelluto. Riportava inoltre alterazioni di sensibilità e di motilità a carico del nervo Ulnare risultato compromesso.

“Seguiva un primo intervento di toilette dei tessuti necrotici e riparo con membrane bioingegnerizzate. Dopo controlli periodici ed esami specifici si rendeva necessario un secondo intervento di toilette chirurgica e ricostruzione con riparo del "buco sul cuoio capelluto e spalla" con trasposizione di lembi locali e la ricostruzione del gomito destro con lembo microchirurgico prelevato dalla coscia ed attaccato ai vasi del braccio, con la contemporanea ricostruzione del nervo ulnare omolaterale. L’intervento in sala operatoria è durato dieci ore.”

Ora il paziente è stato dimesso e si trova a casa in buone condizioni e ad oggi la perdita di sostanze e le ferite sono guarite. Al momento sta seguendo un percorso di riabilitazione per repurare a pieno le funzionalità dell’arto.

“In un mondo in cui ogni giorno si compiono progressi straordinari nella medicina e nella tecnologia, storie come questa ci ricordano il vero impatto positivo che possono avere sull'umanità il lavoro dei nostri medici, infermieri e personale sanitario in generale – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana – Voglio davvero in questo caso ringraziare l’impegno quotidiano del dott. Berna e di tutta la sua equipe, oltre che tutti i colleghi degli altri reparti coinvolti in questa storia a lieto fine, che sono la testimonianza del potere dell'innovazione e della dedizione dell’uomo nell’aiuto al prossimo”.

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