Il giallo

Fratelli morti annegati nel Sile: il gesto estremo dopo la morte della madre

L'autopsia sui corpi di Rosita e Mauro Dal Corso ha confermato che i due sono morti per annegamento: la madre, invece, era già deceduta prima di finire nel fiume

Fratelli morti annegati nel Sile: il gesto estremo dopo la morte della madre

Dopo il recupero dell’auto Renault Captur dal Sile, davanti al porticciolo dell’osteria “Da Nea” a Silea, la Procura di Treviso ha aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento senza indagati e ipotesi di reato.

Gli inquirenti intendono fare chiarezza sul dramma familiare che ha riguardato i fratelli Rosita e Mauro Dal Corso e la mamma Maria Bovo, residenti a Mirano (Venezia), i cui corpi sono stati tutti ripescati dal Sile: i primi due, di 55 e 52 anni, nell’auto a Silea, mentre la terza, 77enne, tra Roncade e Meolo.

La sorella della 77enne ne aveva denunciato la scomparsa lo scorso 9 ottobre 2025. Il giorno successivo però, 10 ottobre, è stato rinvenuto il corpo di Maria Bovo.

E’ stato solo in quel momento che ci si è accorti dell’assenza dei figli Rosita e Mauro, i cui cadaveri sono stati ritrovati nell’auto sei giorni più tardi, appunto il 16 ottobre 2025.

Il giallo

Da quanto ricostruito finora, Sembrerebbe infatti che nel veicolo, prima dello schianto nel fiume, ci fossero tutti e tre: mamma Maria e i figli Rosita (alla guida perché l’unica con la patente) e Mauro.

Le autopsie eseguite lunedì 20 ottobre sui corpi dei due figli hanno confermato che Rosita e Mauro Dal Corso sono morti per annegamento. L’esito dell’esame autoptico unito al ritrovamento dei due corpi nell’auto, con sportelli e finestrini bloccati, ha confermato i sospetti degli inquirenti: per i due fratelli si è trattato di un gesto estremo.

I soccorritori in riva al Sile

Diverso il discorso per quanto riguarda Maria Bovo. Dall’autopsia eseguita sul corpo della 77enne non sono state trovate tracce di acqua nei polmoni, quindi l’annegamento non rappresenta la causa del suo decesso. La madre era già deceduta prima di finire in acqua, e probabilmente il suo corpo era stato riposto nel bagagliaio, l’unica portiera della macchina trovata aperta.

La 77enne, dopo l’impatto col Sile, sarebbe stata sbalzata fuori dall’auto e poi trascinata per diversi metri dalla corrente, fino al punto in cui è stato rinvenuto il suo corpo.