Riconoscimento

Gastroenterologia Conegliano, studio su protesi metalliche pubblicato sulla più prestigiosa rivista mondiale di endoscopia digestiva

Il lavoro riguarda l’utilizzo delle protesimetalliche nelle stenosi maligne dello stomaco e del duodeno.

Gastroenterologia Conegliano, studio su protesi metalliche pubblicato sulla più prestigiosa rivista mondiale di endoscopia digestiva
Pubblicato:

E' frutto del lavoro di mesi condotto nell’ambito dell’Unità Operativa di Gastronterologia dell’Ospedale di Conegliano.

Pubblicazione di prestigio

Pubblicato sulla più prestigiosa rivista di endoscopia digestiva mondiale, Gastrointestinal Endoscopy, un importante articolo, frutto del lavoro di mesi condotto nell’ambito dell’Unità Operativa di Gastronterologia dell’Ospedale di Conegliano, sull’utilizzo delle protesi metalliche nelle stenosi maligne dello stomaco e del duodeno. La rivista è ad alto impatto per la diffusione scientifica e vengono pubblicate tutte le linee guida della società americana di endoscopia digestiva (ASGE) che rappresentano un punto di riferimento per tutti i gastroenterologi ed endoscopisti nel mondo.

Il commento del dottor Tringali

Lo studio è stato ideato e condotto dal primario, dr Alberto Tringali e dalla dr.ssa Deborah Costa della UOC di Gastroenterologia di Conegliano, con la partecipazione dell’Humanitas di Milano (prof. Alessandro Repici, dr Andrea Anderloni, dr.ssa Silvia Carrara) e del dr. Douglas Adler dell’University of Utah (USA).

“Le stenosi gastroduodenali - spiega il dr Tringali - sono prevalentemente dovute ai tumori gastrici e del pancreas e determinano, nei pazienti affetti ed inoperabili, vomito ed impossibilità ad alimentarsi. Il posizionamento della protesi consente al paziente di ripristinare la normale alimentazione e migliorare la qualità di vita, sempre nell’ambito di un trattamento palliativo. La nostra revisione sistematica ha incluso molteplici studi arrivando, per la prima volta, alla conclusione che il posizionamento di protesi metalliche ricoperte di ultima generazione, a differenza di quelle scoperte, consente di migliorare la pervietà della protesi ed evitare una nuova procedura”.

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