Giovedì l’assemblea dei risparmiatori delle banche venete all’hotel Fior

Si farà il punto sull’accesso al fondo indennizzi e sullo stato del procedimento penale contro gli ex vertici delle popolari. Introdotti nuovi parametri per il calcolo degli indennizzi nella piattaforma della Consap.

Giovedì l’assemblea dei risparmiatori delle banche venete all’hotel Fior
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Ferrazza Cornuda protesta contro Veneto Banca con sindaco in municipio

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Si aprirà giovedì prossimo alle 20.30 nella sala conferenze dell’hotel Fior l’assemblea pubblica dei risparmiatori delle banche venete. “Faremo il punto sul F.I.R., Fondo indennizzo risparmiatori, chiarendo le modalità d’accesso alla piattaforma della Consap, per superare le problematiche che tuttora si riscontrano”, spiega il sindaco di Cornuda Claudio Sartor, che ha promosso l’incontro insieme al coordinamento associazioni Banche Popolari Venete don Enrico Torta e Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza. “I legali aggiorneranno poi i risparmiatori sullo stato del processo penale contro gli ex vertici delle banche venete”, continua Sartor, che a Cornuda ha messo a disposizione uno sportello in fase di attivazione a Villa Munari per aiutare i cittadini a destreggiarsi nella compilazione delle pratiche volte agli indennizzi. Durante l’assemblea all’hotel Fior interverranno i legali che stanno seguendo i risparmiatori: gli avvocati Andrea Arman, Paolo Polato, Luigi Fadalti e Andrea Filippini per la parte burocratica legale, oltre a Luigi Ugone, presidente dell’associazione “Noi che credevamo nella Banca popolare di Vicenza e in Veneto Banca” e a Walter Baseggio, presidente del Centro Primo Soccorso Risparmiatori di Montebelluna. Arman, presidente Coordinamento associazioni banche popolari venete don Enrico Torta, lancia già un allarme: “Pochi giorni fa la legge sul Fir è stata modificata in sede di applicazione con un provvedimento contrario alla legge, con il rischio che la procedura di rimborso venga vanificato”. Ecco qual è il timore: “Nella legge è scritto nero su bianco che deve farsi riferimento al costo d’acquisto delle azioni (di cui è rimborsabile il 30 per cento) ma adesso nella nuova piattaforma della Consap spuntano parametri diversi, estranei alla legge sul Fir e ai decreti attuativi, come il “valore medio fiscale” che differisce dal costo d’acquisto”. Così, “se qualcuno volesse poi impugnare la procedura per contrarietà alla legge potrebbe farlo e avrebbe ragione, ottenendo il blocco dell’esecutività del fondo”. Secondo Arman la procedura potrebbe essere impugnata da “coloro che si dichiarano contrari alla modalità di rimborso prevista, in quanto continuano a sostenere la tesi della risarcibilità nei soli casi in cui si provi il misseling (vendita fraudolenta). Arman insieme ad un pool di legali sta mantenendo un filo il più possibile diretto con Roma per scongiurare questi rischi.

Resta aperta anche la battaglia “per l’ampliamento della platea dei beneficiari (con innalzamento del patrimonio mobiliare minimo da 100 a 200mila euro)” e per l’inclusione degli oneri fiscali nel conteggio. Diversi i casi di soci delle popolari venete che nella Castellana hanno perso centomila euro, moltissimi hanno perso dai 7 ai 10mila euro, “Le situazioni sono diverse ma l’obiettivo è comune per cui “dobbiamo restare uniti”. Il suggerimento che il coordinamento delle banche popolari venete dà ai risparmiatori è “di andare a rivedere le domande presentate, perché a causa del cambio dei parametri i dati potrebbero risultare alterati”.

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