Ha il morbo di Crohn, aspetta due ore in pronto soccorso

Forti dolori per la giovane che, dopo aver atteso due ore in pronto soccorso, se ne va e minaccia la denuncia.

Ha il morbo di Crohn, aspetta due ore in pronto soccorso
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Ha il morbo di Chron, aspetta due ore in pronto soccorso. Federica Casagrande, oltre al Morbo di Crohn, è malata anche di fibromialgia e artrite reumatoide, sabato scorso va al pronto soccorso di Castelfranco su indicazione del medico di famiglia per un’ischemia intestinale molto virulenta.

L'attesa in pronto soccorso

Attende ore con il Morbo di Chron e solo quando minaccia una denuncia e se ne va i sanitari si rendono disponibili, telefonandole al cellulare perché torni al pronto soccorso. Dolorante e indignata rifiuta e va a Camposampiero dove viene subito curata. Una vicenda che ha destato grande clamore in città sia per l’aspetto umano della vicenda ma anche perché Federica 31 anni di Vedelago è molto nota in città dove lavora da anni come commessa nel negozio Massarotto in centro, ora di proprietà della catena Santinello di Cittadella ma anche perché a fronte delle sue patologie croniche ha un blog molto seguito.

«Sono arrivata in ospedale alle 9,26 e non c’era molto gente – racconta Federica -. Avevo la febbre alta, scariche continue e dolori molto forti: ma sapevo già di cosa si trattava perché ero reduce da un ricovero e per un’ischemia intestinale con emorragia ed ero stata dimessa solo pochi giorni fa. Stando nuovamente molto male il medico mi ha detto di tornare in ospedale ma conoscendo le procedure prima di andare in reparto in gastroenterologia sono passata dal pronto soccorso, sempre rigorosamente accompagnata da mio padre, perché non riuscivo nemmeno a stare in piedi».

Forti dolori in sala d'aspetto del pronto soccorso

Aspetta due ore in pronto soccorso. Inizia così l’attesa di Federica, che però minuto dopo minuto sta sempre peggio e soprattutto non comprende perché non l’abbiano subito indirizzata al reparto da dove è stata dimessa solo pochi giorni prima.

«La dottoressa del reparto ha detto che di sabato dovevo per forza passare dal pronto soccorso – prosegue nel suo racconto la donna -. Inizialmente ho accettato pensando di trattasse di una formalità e che mi avrebbero subito mandata in reparto per farmi stare meglio ma il tempo passava e nessuno si occupava di me. Per be tre volte ho detto all'infermiera di turno che il dolore era troppo forte e non potevo stare in quelle condizioni ma si è limitata a misurarmi la febbre: dopo due ore mene sono andata strappando la fascetta del ricovero che ancora portavo al polso e dicendo che avrebbero avuto notizie dal mio avvocato».

Lascia l'ospedale per andare a Camposampiero

Federica esce sorretta dal papà per andare al pronto soccorso di Camposanpiero e non fa in tempo a salire in auto che la chiamano al cellulare per informarla che ora la dottoressa è disponibile a visitarla.

«Quando mi hanno detto così ho risposto loro di andare a quel paese: mi sentivo presa in giro: dopo il danno quindi anche la beffa. Non ho accettato e sono andata a Camposanpiero dove malgrado ci fossero decine di persone mi hanno subito ricoverata e curata».

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