Hacker in azione nella Marca: rubati 54mila euro a un'azienda del coneglianese
Denunciato per frode informatica (e non solo) un 28enne moldavo. Intercettava mail con dati sensibili per poi "dirottare" i soldi.
Individuato dai Carabinieri il responsabile di una frode informatica a danno di un'azienda del trevigiano.
Hacker in azione nella Marca
I Carabinieri della Stazione di Ponte di Piave hanno deferito in stato di libertà per i reati di frode informatica, sostituzione di persona e autoriciclaggio un 28enne moldavo già gravato da precedenti di polizia.
Le accurate indagini dei militari dell’Arma, scaturite a seguito della denuncia presentata nel dicembre dello scorso anno da un imprenditore della zona, hanno consentito di raccogliere elementi di colpevolezza a carico dello straniero, ritenuto responsabile di aver fraudolentemente intercettato, in danno dell’azienda del coneglianese, messaggi di posta elettronica contenenti, fra l'altro, alcuni dati sensibili quali le coordinate bancarie della ditta.
Posta elettronica nel mirino
Si tratta della cosiddetta tecnica del "man in the mail", che consiste appunto nell’intercettare la mail con la quale un venditore invia al cliente una fattura o altro documento commerciale, contenente i dettagli del conto corrente su cui effettuare il pagamento di un servizio o di un bene, frode che si perfeziona quando il malfattore, dopo essere riuscito ad accedere abusivamente alla casella di posta elettronica della vittima, avvia una paziente attività di osservazione delle mail scambiate tra venditore e cliente che può durare settimane o anche mesi in attesa del messaggio che contenga i dati del cliente (IBAN, ecc.) cui accreditare il denaro.
Il moldavo, utilizzando un “alias”, ovvero fingendosi cittadino rumeno con diverse generalità, era riuscito in tal modo a reindirizzare su un conto corrente estero appositamente creato una somma in denaro pari ad Euro 54.000 circa, corrispondente ad un pagamento che la ditta truffata aveva disposto, in realtà, in favore di terzo soggetto creditore.
Diverse transazioni sospette
Gli approfondimenti investigativi svolti hanno, altresì, permesso di evidenziare ulteriori, numerose transazioni sospette in danno di altre aziende e privati su tutto il territorio nazionale (una settantina le denunce querele che risultano presentate ad organi di polizia dal 2018 ad oggi), che avrebbero fatto affluire sul medesimo conto estero individuato dai Carabinieri trevigiani oltre 350.000 Euro, illecitamente “distratti” con la tecnica descritta.