Il divorzio e la follia omicida contro i figli: comunità sotto shock
Stando alle prime evidenze investigative sarebbe stata proprio la separazione a far scattare la follia omicida di Alessandro Pontin.
Sgomento per la tragedia consumatasi ieri, domenica, a Trebaseleghe.
Il divorzio dalla moglie e la follia omicida contro i figli
Una scena raccapricciante quella che si è presentata ieri, domenica 20 dicembre 2020, davanti agli occhi dei Carabinieri intervenuti, intorno alle 14, presso l’abitazione di Alessandro Pontin, 49enne originario di Noale (Venezia) residente in via Sant’Ambrogio 85, a Trebaseleghe.
Erano da papà per trascorrere insieme qualche giorno
Solo poche ore prima, in preda a una “lucida” follia, l’uomo aveva infatti sgozzato con un coltello i due figli minorenni – Francesca, di 15 anni, e Pietro, di 13 – che si trovavano nella casa del padre per trascorrere insieme a lui qualche giorno. Le due povere e innocenti vittime, infatti, risiedevano con la madre a San Giorgio delle Pertiche, dopo il divorzio avvenuto tra i genitori.
Il divorzio probabile causa scatenante della follia omicida
E stando alle prime evidenze investigative sarebbe stata proprio la separazione tra i due, mai accettata dal 49enne, a scatenare la furia omicida nei confronti dei figli. Un modo indiretto e assurdo per “punire” l’ex moglie. Dopo aver ucciso Francesca e Pietro, l’uomo ha rivolto l’arma del delitto contro sé stesso recidendosi di netto carotide e giugulare.
Sul posto personale investigativo da Padova e sanitari del 118, che hanno solo potuto constatarne il decesso. Le salme sono poi state trasportate all’ospedale di Padova per i successivi esami autoptici, come disposto dall’autorità giudiziaria, il pubblico ministero Sergio Dini, presente sul posto.
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