NUOVI DETTAGLI

Il marito di Anica Panfile era in Romania il giorno del delitto. E ad Arcade ci è arrivata in auto con l’ex datore di lavoro

Battaggia a Quarto Grado ha raccontato d’averle regalato 5mila euro in contanti a fronte di una richiesta d'aiuto di Anica in difficoltà economiche

Il marito di Anica Panfile era in Romania il giorno del delitto. E ad Arcade ci è arrivata in auto con l’ex datore di lavoro
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Non può essere stato l'ex marito Vasilica Lungu l'autore del delitto di Anica Panfile, la 31enne mamma rumena uccisa a mani nude e poi gettata nel Piave.

Il marito di Anica Panfile era in Romania il giorno del delitto

Il 33enne padre di tre figli di Anica si trovava in Romania il 18 maggio 2023 e quindi ha un alibi di ferro, malgrado le minacce alla donna e un relativo processo tuttora in corso rendessero doverose indagini approfondite.

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Vasilica Lungu

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I tre figli avuti con Anica Panfile

E in effetti il connazionale neppur tanto velatamente aveva fatto capire alla ex di conoscere personaggi poco raccomandabili legati alla criminalità albanese, che avrebbe potuto sguinzagliare per fargliela pagare dopo la separazione, per cui, parole al vento o meno, non si può al momento escludere ancora nulla, anche se Lungu ha dichiarato d'aver fatto quelle vecchie minacce in un momento in cui era ubriaco.

Anica ad Arcade è arrivata in auto con l’ex datore di lavoro

Ma c'è un altro filone d'indagine parallelo sul giallo di Spresiano al quale i Carabinieri guidati dal tenente colonnello Marco Turrini stanno lavorando su mandato della Procura di Treviso.

Ricordiamo che Anica era stata vista per l'ultima volta ad Arcade, in via Trieste, davanti al negozio Arcade Bike, ovvero a poche decine di metri dalla casa di Franco Battaggia, titolare di una Pescheria e suo ex datore di lavoro, a casa del quale la 31enne pare si recasse ancora a fare le pulizie domestiche.

E qui il caso si arricchisce di particolari inediti.

Il 76enne di Spresiano è un personaggio controverso e già noto alle cronache: condannato a 18 anni per l'omicidio di un nomade che voleva chiedergli il pizzo, era tornato in semilibertà nel 2010, ma evase dai domiciliari per rimanere latitante per nove mesi, prima di essere nuovamente catturato.

Secondo una ricostruzione dei fatti che Battaggia avrebbe fatto alla trasmissione Quarto Grado di Retequattro, si scopre ora che Anica ad Arcade quel maledetto giorno non ci arrivò coi mezzi, coi quali abitualmente si spostava. Ce la portò lui in macchina. A Treviso venne raggiunta sul suo attuale posto di lavoro alla Rsa Città di Treviso di via santa Bona proprio da Battaggia, che sostiene dovesse darle il Cud per il lavoro svolto nella sua pescheria prima che trovasse il posto da cuoca in casa di riposo a due passi da casa.

Da lì, con l'auto di Battaggia, Anica è arrivata ad Arcade. Non è chiaro se la 31enne dovesse fare anche le pulizie in casa di Battaggia, il 76enne racconta però che l'ha portata lì per regalarle 5mila euro in contanti a fronte di una richiesta d'aiuto di Anica, che in difficoltà economiche, gliene aveva chiesti ben 10mila.

Non è finita, perché agli inviati Mediaset Battaggia racconta anche che, dopo averle dato i soldi, prende di nuovo la macchina e accompagna Anica davanti al negozio di bici di via Trieste (malgrado disti non molto dalla sua abitazione), su espressa richiesta della ragazza che doveva incontrarsi con qualcuno.

E poi l'oblio. Dopo un ultimo aggancio del suo telefonino a una cella di Spresiano, Anica scompare fino a domenica 21 maggio, quando viene ritrovata senza vita sotto il cavalcavia autostradale sul Piave di Spresiano.

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