Carabinieri NIL

Impiego di lavoratori "in nero", sospese quattro attività (con maxi multa) in provincia di Treviso

Attività lavorative sospese a Colle Umberto, Vazzola, San Fior e Cornuda. A Codognè e Marene di Piave individuati cantieri con violazioni delle norme di sicurezza

Impiego di lavoratori "in nero", sospese quattro attività (con maxi multa) in provincia di Treviso
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Prosegue in tutto il territorio provinciale la campagna di controlli svolta dai Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso, con la collaborazione dell’Arma Territoriale, volta a verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. L’attività ispettiva ha interessato tutti i principali settori tra i quali l’edilizia, i pubblici esercizi e l’agricoltura, interessando aziende individuate anche con il supporto dell’attività informativa eseguita dall’Arma Territoriale.

Impiego di lavoratori "in nero", sospese quattro attività in provincia di Treviso

Nel complesso l’attività ha permesso di riscontrare la presenza di cinque lavoratori impiegati “in nero”, tutti intenti a svolgere attività lavorativa in totale carenza assicurativa e previdenziale, senza alcuna tutela da parte dei datori di lavoro.

Nello specifico, in un cantiere edile di Colle Umberto, è stata sospesa l’attività imprenditoriale di un’azienda che oltre ad impiegare due lavoratori "in nero", ha omesso di redigere il Piano Operativo di Sicurezza, documento fondamentale per la sicurezza dei lavoratori che operano in un cantiere edile.

Un altro lavoratore "in nero" è stato individuato mentre stava operando in un autolavaggio di Vazzola ed anche in questa circostanza è stato emesso il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale dell’azienda.

Analoga situazione di lavoro irregolare è stata riscontrata nel comune di San Fior, dove un’azienda agricola è stata sospesa perché impiegava in nero un cittadino extracomunitario nella rilegatura delle viti.

Infine è scattata la sospensione dell’attività anche per una carrozzeria situata nel territorio comunale di Cornuda ed anche in questa circostanza il titolare stava impiegando un lavoratore “in nero”, prontamente allontanato dal luogo di lavoro.

Violazione delle norme di sicurezza, sospesi due cantieri

In merito alla normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, nel settore edile è stata sospesa l’attività di un cantiere di Codognè, dove i lavoratori stavano eseguendo alcune lavorazioni sul tetto dell’edificio senza che il datore di lavoro avesse predisposto adeguate protezioni contro le cadute verso il vuoto

Un'altra ditta edile operante nel comune di Mareno di Piave, invece, è stata sospesa perché stava eseguendo le lavorazioni all’interno di un cantiere senza aver redatto il Piano Operativo di Sicurezza.

I molteplici controlli hanno permesso di riscontrare la presenza di numerose violazioni, tra le quali il mancato utilizzo dei dispositivi di protezione individuale nei lavori in quota, l’omessa formazione dei lavoratori e la mancata nomina del medico competente.

Elevate multe fino a 220mila euro

Nel complesso, i controlli effettuati hanno permesso di rilevare numerose infrazioni, a seguito delle quali sono state irrogate sanzioni per 220mila euro.

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