Guardia di Finanza

Investimenti ad alto rendimento in Romania, ma sono truffe: arrestati in tre, uno in provincia di Treviso

Maxi-truffa da 100 milioni di euro: i tre indagati avrebbero proposto a più di 60 vittime soluzioni finanziarie fittizie

Investimenti ad alto rendimento in Romania, ma sono truffe: arrestati in tre, uno in provincia di Treviso

La Guardia di Finanza di Ravenna ha eseguito tre misure cautelari nei confronti di altrettanti indagati accusati di truffa e abusivismo finanziario. Per un indagato residente in provincia di Treviso è stato disposto il carcere, mentre due professionisti ravennati sono finiti ai domiciliari con braccialetto elettronico. Contestualmente è stato sequestrato circa un milione di euro, considerato profitto illecito.

Maxi-truffa da 100 milioni di euro

L’operazione nasce da un’indagine complessa coordinata dalla Procura di Ravenna, avviata anche grazie a servizi giornalistici che avevano segnalato presunte truffe legate alla gestione di un centro di elaborazione dati.

I due professionisti ravennati, approfittando del rapporto di fiducia con i propri clienti – alcuni dei quali in gravi difficoltà economiche o reduci dalla perdita della casa dopo l’alluvione – avrebbero proposto soluzioni finanziarie fittizie, presentate come investimenti ad altissimo rendimento in Romania.

 

Secondo gli investigatori, le vittime – circa 60 in totale – venivano convinte a versare somme iniziali anche di 40mila euro per aprire società estere o accedere a finanziamenti “a fondo perduto”.

In altri casi venivano prospettati guadagni eccezionali attraverso operazioni di finanza strutturata, basate su presunti “algoritmi” capaci di moltiplicare i capitali tramite movimentazioni internazionali.

Le promesse erano irrealistiche: investimenti da 10mila euro avrebbero dovuto generare rendite da 100mila, mentre versandone 30mila si sarebbero potuti ottenere profitti milionari. In totale, ai clienti furono prospettate opportunità per oltre 100 milioni di euro, con l’apertura di circa 50 società in Romania.

Le indagini

Le indagini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria – basate su testimonianze, perquisizioni, analisi dei flussi finanziari e intercettazioni – avrebbero evidenziato un sistema fraudolento ben strutturato.

Quando gli investimenti non producevano alcun ritorno, le richieste di restituzione venivano rinviate con scuse sempre nuove, fino ad attribuire i presunti ritardi proprio alle attività investigative in corso.

Gli inquirenti hanno quindi contestato agli indagati i reati di truffa e abusivismo finanziario, quantificando in circa un milione di euro il profitto illecito. La Guardia di Finanza sottolinea che l’operazione rientra nell’impegno costante di tutela dei risparmiatori e della correttezza dei mercati finanziari.