La fake news della truffa all'anziana con l'intelligenza artificiale: "Non è stata clonata la voce della figlia"
Il comandante del Nucleo Investigativo: "Non abbiamo nessuna prova che sia stata utilizzata l'intelligenza artificiale"
Con la tecnica del "finto incidente stradale", un truffatore di 55 anni, originario di Napoli e residente a Palermo, è riuscito a raggirare due anziane in Provincia di Treviso. Tra le vittime, una 93enne di Zero Branco, derubata di 200 euro, e un'84enne di Treviso, che ha subito una truffa da oltre 30mila euro.
Anziana truffata a Treviso per 30mila euro
Il 55enne è stato individuato e denunciato dai Carabinieri di Treviso grazie al contributo delle vittime, all'analisi delle immagini di videosorveglianza, al monitoraggio dei transiti veicolari, all’acquisizione di testimonianze e all’esame dei tabulati telefonici.
L’indagine, condotta dai carabinieri di Treviso, ha portato all’individuazione del truffatore, un "trasfertista" che aveva scelto come base operativa un alloggio a Mira, in provincia di Venezia.
In particolare è stata fondamentale la testimonianza dell'84enne che ha avuto il coraggio di collaborare con i carabinieri, fornendo elementi utili per identificare il truffatore seriale.
"Ho sentito la voce di mia figlia"
La vittima ha raccontato che intorno alle 12.30 di lunedì 3 febbraio 2025 ha ricevuto una telefonata da un finto maresciallo dei carabinieri le comunicava che il genero era stato coinvolto in un grave incidente stradale, nel quale una mamma e un bambino di 5 anni erano rimasti feriti gravemente.
Durante questa telefonata, l'anziana ha riferito di aver sentito in sottofondo la voce della figlia che ripeteva disperatamente:
"Mamma, mamma, ha fatto un incidente".
Subito dopo, si è presentato a casa dell’anziana un uomo di 55 anni, spacciandosi per un avvocato inviato dai carabinieri. Con estrema freddezza, il truffatore ha chiesto il denaro e i gioielli di famiglia, accumulati negli anni insieme al marito, deceduto lo scorso anno.
"Ci ha detto sua figlia che avete del denaro a casa", ha detto il truffatore per convincere la vittima a consegnare tutto.
Il malvivente ha preso la refurtiva e si è dato alla fuga, mentre il falso maresciallo teneva la donna al telefono per impedire che potesse avvertire altri familiari. Solo verso le 15, quando la vittima ha raggiunto l’altra figlia in auto, ha realizzato di essere stata truffata: i criminali le avevano fatto credere che la figlia fosse in ospedale con la sorella.
I carabinieri smentiscono: "Non è stata clonata la voce della figlia"
Purtroppo la cosiddetta tecnica del "finto incidente" è pratica ben nota, ma quello che ha suscitato più dubbi in questo caso è il dettaglio riferito dalla vittima di aver sentito la voce della figlia al telefono.
Ma per i carabinieri non c'è nessuna prova che sia stata utilizzata l'intelligenza artificiale per clonare la voce:
"L'anziana ha riferito di aver sentito in sottofondo, durante la telefonata con il truffatore, la voce della figlia, ma non abbiamo nessuna prova e nessun sospetto che sia stata utilizzata l'intelligenza artificiale", ci ha spiegato il maggiore Giovanni Truglio, comandante del Nucleo Investigativo.
"Inoltre, non avendo le registrazioni delle telefonate, è impossibile stabilirlo. E' più probabile che si sia trattato di una suggestione della vittima".