L'aguzzino spiava i lavoratori (irregolari e sfruttati) a loro insaputa: i video del laboratorio tessile cinese
Succedeva ad Altivole in una ditta che operava nel settore tessile senza rispettare le norme a tutela di sicurezza e lavoratori. Denunciato un 39enne di nazionalità cinese.
Blitz dei Carabinieri in un laboratorio tessile gestito da cinesi. Individuati una quarantina di lavoratori quasi tutti non in regola. Denunciato il titolare.
L'aguzzino spiava i lavoratori (irregolari e sfruttati)
Nelle scorse ore, all’esito di un controllo congiunto presso la sede di una ditta operante nel settore della lavorazione e confezionamento di materiale tessile situata ad Altivole, i Carabinieri della Compagnia di Castelfranco Veneto con i colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Treviso hanno contestato al titolare, un 39enne di nazionalità cinese, una serie di rilevanti violazioni alla normativa in materia di lavoro e previdenza, e, precisamente, l’Art. 4 della Legge 300/1970, per aver installato telecamere sul luogo di lavoro senza la preventiva comunicazione agli enti preposti (telecamere e monitor di controllo erano in funzione, al momento del blitz dei militari dell’Arma, sia all’interno dell’opificio che nella stanza adibita ad ufficio), l’Art. 45 del D. Lgs. 81/2008, per non aver messo a disposizione dei lavoratori dipendenti i previsti presidi medici, l’Art. 37 del D. Lgs. 81/2008, per non aver provveduto alla formazione generale e specifica del personale dipendente, l’Art. 18 D. Lgs. 81/2008 per non aver consegnato ai lavoratori dipendenti i previsti dispositivi di protezione individuale e l’Art. 3 del D. Lgs.151/2015, per aver impiegato 33 lavoratori, dei quali ben 28 (25 di nazionalità cinese, due nigeriani un gambiano impegnati in postazioni di lavoro mentre confezionavano parti di abbigliamento, ovvero maglie, t-shirt e felpe, e una trevigiana con mansioni impiegatizie) non in regola con le norme di assunzione.
Attività sospesa, denuncia e sanzioni
Proprio l’impiego di personale senza preventiva comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro in misura superiore al 10 % del totale dei lavoratori presenti e le gravi violazioni in materia di salute e della sicurezza del lavoro riscontrate hanno fatto scattare il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
Sono state inoltre elevate nella circostanza, complessivamente, ammende pari a 16.700 Euro e sanzioni amministrative pari a 123.000 Euro circa, mentre la posizione del titolare è stata posta al vaglio dell’Autorità Giudiziaria.