Larve nella pasta in mensa: la ditta comunica di aver agito contro due collaboratrici
Continua a far clamore il servizio mensa alle scuole primarie, mentre l'azienda avrebbe ristretto le ipotesi sulle possibili cause dei diservizi

"La Dussmann da oltre 40 anni si occupa di ristorazione collettiva, dalla refezione scolastica a quella aziendale, ospedaliera e per case di riposo.
Il suo obiettivo principale – comunica dal suo sito web - è offrire un servizio ricco, sano e variegato, grazie a un’offerta alimentare studiata su misura per garantire il corretto fabbisogno nutritivo e il rispetto di richieste speciali a tutte le fasce di popolazione alle quali si rivolge.
La qualità delle materie prime – comunica sempre Dussmann - e la continuità nella fornitura del servizio sono requisiti fondamentali per la piena soddisfazione del cliente dove la marcia in più è costituita dall’elaborazione di menu appositamente progettati per la diversa utenza".
Le prime rimostranze dell'azienda
E’ comprensibile quindi che le proteste capitate nelle ultime settimane, che l’hanno coinvolta per via delle larve che alcuni alunni del trevigiano avrebbero trovato nel loro piatto, non siano state accettate pacificamente, tanto che - riportano alcune testate locali - la scorsa settimana il Direttore della Filiale Sviluppo Ristorazione Scuole, Francesco Garrubba, commentando i risultati delle analisi di laboratorio commissionate per identificare quelli che poi risultarono essere delle comuni esche da pesca reperibili in ogni negozio specializzato, ebbe a dire:
”Le larve al momento del ritrovamento erano vive e ciò non solo esclude che fossero già presenti nella pasta al sugo, poiché in tal caso sarebbero rimaste lessate. Finora siamo stati in silenzio in attesa dell’esito delle analisi, più che sicuri che avrebbero accertato il buon operato della nostra Azienda. In questi giorni la reputazione di Dussmann, che solo nel 2024 ha prodotto e servito più di 50 milioni di pasti, è stata gravemente infangata. Chi deve pagare, pagherà. Noi andiamo avanti a testa alta”.
Secondo la Dussmann, quindi, le larve potrebbero essere state successivamente aggiunte nei piatti anche perché l’ispezione dei Carabinieri del Nucleo Anti Sofisticazione che hanno già interrogato tutte le persone informate sui fatti, non avrebbe fatto emergere alcuna irregolarità.
La ditta peraltro non aveva gradito le modalità con cui talune testate giornalistiche avevano riportato le notizie ritenendole capziose e lesive dell’immagine della azienda e del suo buon nome, e riservandosi di rivalersi nelle sedi più opportune per i danni recati in termini di immagine e di rapporti futuri con la propria clientela.
L'attesa
Dal canto suo, lo stesso sindaco di Roncade, Marco Donadel, dichiarava:
”Solo quando avremo in mano l’esito completo delle indagini da noi commissionate saremo in grado di valutare con certezza e cognizione di causa tutti gli accadimenti. L’amministrazione comunale di Roncade potrà esprimersi sul da farsi solo dopo aver ricevuto il risultato. Nel frattempo, attendiamo la relazione completa richiesta alla ditta”.
Riepilogando
A fine febbraio a Fagarè, sarebbe stato trovato un piccolo pezzo di plastica in uno dei piatti serviti ai bambini, successivamente a San Cipriano di Roncade, alcune larve in un piatto di pasta al pomodoro.
L'azienda che si occupa della distribuzione dei pasti, dovendo dare giustificazioni alla Pubblica Amministrazione alle prese con le proteste dei genitori, oltre che commissionare le sue analisi di laboratorio, aveva presentato un esposto in Procura a Treviso, ritenendo che questi episodi potessero essere riconducibili ad un tentativo di sabotaggio ai danni della stessa Dussmann.
Ora nello stesso fascicolo potrebbe finire anche l’episodio dello scorso 20 marzo, quando nel piatto di un altro bambino che stava pranzando alla mensa scolastica delle primarie di Fagarè di San Biagio di Callalta, le maestre che stavano facendo i loro controlli avevano trovato un’altra larva.
Inutile dire che ancora una volta il fatto aveva messo in agitazione i genitori che avevano annunciato anche la rinuncia al pasto.
La denuncia della Ditta
Tutto quanto premesso, è di ieri, 27 marzo 2025, l'azienda ha inviato una lettera alle famiglie di San Cipriano, spiegando la sua posizione in merito alla vicenda.
"Riteniamo che l’episodio che si è verificato sia frutto di un atto volontario di sabotaggio. L'esito delle analisi di laboratorio - direbbe ancora la nota - ha identificato le larve vive del coleottero "tenebrio molitor" come esemplari facilmente reperibili nei negozi di pesca e acquariofilia. Ciò esclude che le larve fossero già nella pasta al sugo. Peraltro, dei 3.500 pasti prodotti in quel giorno, le larve sono risultate presenti solo all’interno di una delle numerose gastronorm (recipiente idoneo al trasporto degli alimenti) consegnate alla scuola di San Cipriano. Si tratta di un’evenienza che rende altamente improbabile, se non impossibile, che si sia trattato di una contaminazione, rendendo palese che si sia in presenza di un deliberato atto di sabotaggio. Per questo motivo - continuano dalla Dussmann - abbiamo presentato un esposto alla Procura di Treviso e preso provvedimenti disciplinari nei confronti di due lavoratrici della mensa di San Cipriano che si occupavano della distribuzione dei pasti».