L'assicurazione online non riconosce la denuncia di sinistro per telefono: negate le spese di custodia del mezzo
La questione di principio posta da un automobilista trevigiano: non sono bastati a convincere la compagnia Linear neanche i tabulati telefonici.
L'assicurazione online non riconosce la denuncia di sinistro per telefono: negate ad un automobilista trevigiano le spese di custodia del mezzo. Una questione di principio posta da un automobilista trevigiano.
L'assicurazione online non riconosce la denuncia di sinistro per telefono
“Risparmia tempo: fai tutto on line oppure via telefono o email”, ma l’assicurazione telematica non riconosce la denuncia telefonica di un sinistro. La cifra di cui si parla è di poco conto, duecentocinquanta euro, ma è una questione di principio non secondaria quella posta da un artigiano trevigiano assistito da Studio3A nei confronti di Linear, la compagnia di assicurazione on-line del gruppo Unipol.
L'incidente
L’automobilista, 55 anni, di Casale sul Sile, il 12 giugno di quest’anno resta coinvolto in un brutto incidente nel territorio del suo stesso comune di residenza: mentre sta percorrendo la strada principale, via delle Grazie, con il Fiat Doblò che utilizza per il suo lavoro, viene urtato dalla Fiat Punto condotta da un settantaduenne, pure lui di Casale sul Sile che, proveniente da sinistra, da via Vecchia Trevigiana, manca lo stop.
Per fortuna lo scontro non causa feriti gravi, ma il cinquantacinquenne finisce comunque al pronto soccorso dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, trasportatovi peraltro in ambulanza, e qui gli riscontrano una distorsione e distrazione del collo e contusioni varie al ginocchio e al gomito, con la conseguente applicazione del collare e una prognosi di trenta giorni: un doppio problema per un lavoratore autonomo come lui. Così come sono un bel problema gli ingenti danni subiti dal suo furgone di lavoro, che a causa dell’urto è finito semi inclinato nel fossato a bordo strada: i costi di riparazione, stimati in quasi 2.500 euro, superano il valore commerciale del veicolo, per cui l’artigiano è costretto a rottamarlo e a comprarsene uno nuovo. Una spesa non prevista, dato che il Doblò, pur avendo i suoi anni, funzionava ancora bene.
Gli indennizzi
Per essere seguito e adeguatamente risarcito, il danneggiato, attraverso il responsabile della sede di Treviso, Diego Tiso, nei giorni seguenti si è quindi rivolto a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritto dei cittadini che, in regime di indennizzo diretto, si è rapportato subito con la stessa compagnia con cui era regolarmente assicurato il Doblò, Linear appunto, ottenendo già una congrua liquidazione per il danno fisico: sulla dinamica e le responsabilità della controparte nel sinistro, infatti, non vi è mai stata discussione.
Spese di custodia non riconosciute
Anche sul danno materiale Linear ha liquidato subito un acconto e riconosce tutte le voci di spesa sostenute (valore commerciale del mezzo, spese di soccorso stradale e demolizione, fermo tecnico, assicurazione e bollo non goduti, passaggio di proprietà per il nuovo veicolo, eccetera), eccezion fatta però per le spese di custodia del mezzo incidentato in carrozzeria per un paio di settimane, in attesa del perito dell’assicurazione, che il proprietario ha dovuto pagare, 250 euro, e che pure gli sarebbero pienamente dovute.
Denuncia fatta per telefono non riconosciuta
A fare specie è la motivazione addotta dall’assicurazione per il diniego, e cioè che la denuncia del sinistro sia avvenuta solo dieci giorni dopo, non appena Studio3A è stato incaricato della pratica, e che quindi la spese di custodia non sarebbero addebitabili a propri ritardi. Peccato però che la denuncia fosse stata già anticipata per tempo, ossia la mattina del 15 giugno, per telefono dall’artigiano, il quale, per provare la circostanza, attraverso Studio3A ha anche recuperato e fornito copia dei propri tabulati telefonici dai quali risultano due chiamate al numero verde di Linear alle ore 11.45 e alle ore 12.04, nelle quali non si è certo parlato del più e del meno: l’assicurato ha aperto la pratica. Ma per la compagnia on line che spinge per effettuare ogni comunicazione per mail e per telefono, neanche questa prova è sufficiente.
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