L'auto sbanda e si schianta in un vigneto, morto il 20enne David Agostinetto
Il giovane lavorava per l'azienda agricola Ruggeri di Valdobbiadene e sognava di avviare un'attività insieme al fratello maggiore
La tragedia è avvenuta nella notte di sabato 1° febbraio, in località Saccol di Valdobbiadene, all’altezza del civico 11 di Strada Cartizia.
Chi era David Agostinetto
David Agostinetto, 20 anni, era un giovane di Valdobbiadene con un grande sogno: aprire un’attività agricola insieme al fratello maggiore. Lavorava nell’azienda Ruggeri, una realtà vitivinicola del territorio, e sognava di coltivare un terreno tutto suo. Sabato sera avrebbe dovuto incontrare gli amici per una pizza, poi rivedere la sua fidanzata. Ma il destino ha strappato via i suoi progetti in una notte che la comunità non dimenticherà.
L’incidente
David era solo alla guida della sua Fiat Punto quando, per cause ancora da chiarire, ha perso il controllo dell’auto ed è finito fuori strada. La corsa si è interrotta in un vigneto, dopo un impatto violentissimo. Il giovane è stato sbalzato fuori dall’abitacolo e ha perso la vita sul colpo.
I soccorsi si sono attivati immediatamente. L’elicottero di Treviso Emergenza è atterrato nel piazzale della stazione delle corriere, mentre i vigili del fuoco di Montebelluna si sono occupati della messa in sicurezza della zona. I carabinieri hanno eseguito i rilievi per ricostruire la dinamica dell’incidente, ma per David non c’era più nulla da fare.
La strada per Saccol è rimasta chiusa al traffico per diverse ore, fino a notte inoltrata, mentre i soccorritori operavano in un clima di incredulità e dolore.
Valdobbiadene piange David Agostinetto
La notizia ha sconvolto la comunità di Valdobbiadene. Amici, parenti e conoscenti si sono stretti nel dolore per una vita spezzata troppo presto. I familiari del giovane così come la squadra di Rugby di Valdobbiadene hanno deciso di ricordarlo tramite un post su Facebook.
Il sogno di David si è interrotto su quell’asfalto, ma il suo ricordo resterà vivo in chi lo ha conosciuto e in chi condivideva con lui la passione per la terra.
Una tragedia che lascia domande senza risposta, ma soprattutto un vuoto incolmabile.
Emanuele Manfredo Fioravanzo