Controlli in provincia

Lavoratori impiegati “in nero” e altre irregolarità, sospese le attività di cinque aziende nel Trevigiano

La differenza tra fare e non fare formazione al personale, a volte si traduce solo in morti sul lavoro

Lavoratori impiegati “in nero” e altre irregolarità, sospese le attività di cinque aziende nel Trevigiano
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I Carabinieri del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) di Treviso, in una nota del 16 giugno 2025, ci hanno informato che, con la collaborazione dell’Arma Territoriale nell'ultima settimana, nella Marca trevigiana, hanno svolto attività di controllo volta a verificare la regolare occupazione dei lavoratori ed il rispetto della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

L’attività ispettiva è stata intensa ed ha riguardato principalmente i settori dell’edilizia e degli esercizi pubblici, interessando diverse aziende individuate anche a seguito di attività informativa svolta in sinergia con le Stazioni Carabinieri dell’Arma Territoriale.

Nel corso delle ispezioni, sono stati individuati 3 lavoratori impiegati “in nero” ed è stata sospesa l'attività di 5 aziende.

Nello specifico

Durante un controllo effettuato in un cantiere edile ad Istrana, è stata sospesa l’attività di un’azienda che stava impiegando i propri dipendenti in lavorazioni sopra un tetto, senza aver utilizzato idonei dispositivi di sicurezza atti ad eliminare il pericolo di caduta verso il vuoto.

Analogo provvedimento è stato emesso nei confronti di altre due aziende con cantieri nei comuni di Tarzo e Casale sul Sile, dove gli operai stavano effettuando delle lavorazioni in quota utilizzando un ponteggio inidoneo.

In un altro cantiere situato sempre a Casale sul Sile, durante i controlli è stato identificato un lavoratore extracomunitario impiegato senza essere stato preventivamente assunto e quindi senza alcuna garanzia assicurativa.

Altri 2 lavoratori “in nero”, di origini extracomunitarie, sono stati individuati in un cantiere edile di Riese Pio X, mentre erano impiegati in lavorazioni di posa cappotto. Anche in questo caso è stato emesso un provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale per l’impiego di lavoratori in nero.

L'attività del Comando volta al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro, ha interessato anche i comuni di Zero Branco, Vittorio Veneto, Paese e Ormelle ed ha portato alla contestazione di numerose violazioni in altre 13 aziende inadempienti.

Tasto dolente: la formazione

Tra le sanzioni di maggior interesse, l’omessa formazione del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, l’omessa sorveglianza sanitaria nei confronti dei lavoratori e la mancata formazione degli stessi operatori.

Un commento in via generale

Il Tenente Colonnello Umberto Geri, Comandante del Nucleo Ispettorato Lavoro, nel suo comunicato precisava "trattarsi di attività operativa che nell'ambito dei controlli effettuati ha permesso di riscontrare numerose violazioni, a seguito alle quali sono state irrogate sanzioni per 150.000 euro".

Converranno i nostri lettori che ciò è solo la conseguenza e non la ragione dei controlli ma che, parlando di sicurezza nei luoghi di lavoro, un conto è il differenziale tra avere un famigliare o perderlo mentre è al lavoro, diverso, invece, è il differenziale, mai giustificato, tra quanto poco sarebbe costato fare formazione e non farla.

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