Lavoratori stranieri per la vendemmia: "Intesa sul protocollo per accoglierli in sicurezza"
Riunione stamattina in prefettura, soddisfazione per i rappresentanti degli imprenditori agricoli. Coldiretti: "Semplificare i voucher".
Proposta di Coldiretti: "Con una radicale semplificazione del voucher agricolo posti di lavoro occasionali anche per i trevigiani durante la vendemmia".
L'incontro in Prefettura e l'intesa sul protocollo
“Posti di lavoro occasionali anche per i trevigiani potrebbero essere disponibili per la vendemmia alle porte con una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui tanti lavoratori sono in cassa integrazione e le fasce più deboli della popolazione sono in difficoltà”.
E’ quanto afferma Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso. Stamane la riunione in prefettura con i vertici dell’Ulss 2 Marca trevigiana per approntare un protocollo per l’accoglienza dei lavoratori stranieri che giungeranno nella Marca per partecipare ai lavori vendemmiali:
“Grazie al Prefetto e al direttore generale dell’Ulss per aver dato vita ai migliori presupposti per gestire al meglio e in sicurezza le prossime vendemmie – sottolinea il direttore di Coldiretti Treviso, Antonio Ciri – dal canto nostro ci dovrà essere anche un lavoro di squadra e responsabile da parte delle aziende sulle quali abbiamo piena fiducia. La questione dei voucher diventa, invece, l’emergenza che deve essere compresa per il bene del tessuto sociale di casa nostra e per agevolare le imprese agricole”.
La Marca fu già area sperimentale
I voucher – ricorda la Coldiretti – sono stati per la prima volta introdotti in Italia proprio solo per la vendemmia il 19 agosto 2008, con circolare Inps con l’obiettivo di ridurre burocrazia nei vigneti e dare una possibilità di integrazione del reddito a studenti e pensionati che sono andate perdute in seguito all’abrogazione dovuta ai casi di abuso favorito ad un eccessivo allargamento ad altri settori e che in realtà non hanno riguardato il settore agricolo. La Marca trevigiana fu scelta come area della prima sperimentazione.
“Ciò che appare in contraddizione è che questo strumento fu giudicato positivamente per la snellezza delle operazioni – conclude Polegato – Ci auguriamo che per un motivo o per l’altro non sia compromessa la prossima vendemmia o resa farraginosa e difficoltosa quando lo strumento ideale e utile ci sarebbe già: i voucher agricoli appunto”.
All'incontro in prefettura erano presenti anche il presidente di CIA Treviso, Giuseppe Facchin, che ha commentato:
"Ringrazio in particolare l'azienda sanitaria per la disponibilità mostrata, abbiamo convenuto sulla necessità di attivare un protocollo che ci consenta di avere norme chiare da seguire da trasferire poi ai nostri viticoltori".