Guardia di finanza

Lavoro nero, nessuna sicurezza e gestione illecita di rifiuti: sequestrata fabbrica tessile a Loria

Violazioni ambientali e della sicurezza sul lavoro: denunciato un imprenditore cinese.

Lavoro nero, nessuna sicurezza e gestione illecita di rifiuti: sequestrata fabbrica tessile a Loria
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Guardia di Finanza, sequestrata una fabbrica tessile per violazioni ambientali e della sicurezza sul lavoro.

Lavoro nero, nessuna sicurezza e gestione illecita di rifiuti

Proseguono gli interventi delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Treviso in materia di contrasto al lavoro nero e all’abusivismo commerciale, con particolare attenzione anche alla tutela dell’ambiente e alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nei giorni scorsi, i finanzieri della Tenenza di Castelfranco Veneto sono intervenuti, congiuntamente a personale della Direzione Regionale INPS/Ispettorato Nazionale del Lavoro, in un’azienda tessile di Loria, gestita da un cittadino cinese, individuando tre dipendenti in nero (connazionali del titolare) e rilevando diverse violazioni alla normativa in materia di sicurezza sul lavoro e antincendio.

Le attività ispettive hanno permesso di rilevare che, nonostante il formale adempimento degli obblighi previsti dal Testo Unico in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e dalla normativa antincendio, il locale era sprovvisto dei requisiti minimi richiesti; difatti, erano presenti numerosi cavi elettrici scoperti, pendenti sopra le postazioni dei lavoratori, e l’unica uscita di emergenza era sbarrata da scarti di produzione e materiali vari.

Tre tonnellate di rifiuti speciali non smaltiti correttamente

Nel corso degli accertamenti, poi, le Fiamme Gialle hanno scoperto, all’interno del locale, nello scantinato e in un container posto nel piazzale antistante all’edificio, circa 3 tonnellate di rifiuti speciali (scarti della lavorazione tessile, apparecchiature elettriche ed elettroniche, stoccati ovunque, anche nei pressi delle postazioni di lavoro dei dipendenti), per i quali il titolare della ditta non è stato in grado di esibire alcuna documentazione relativa alla conservazione e al corretto smaltimento.

I rifiuti speciali, infatti, devono essere trattati e smaltiti secondo le modalità previste dal Testo Unico Ambientale, avvalendosi di imprese specializzate. È possibile, per le aziende, detenere quantità di rifiuti presso i propri locali, entro limiti tassativamente previsti dalla legge, annotando le quantità e la tipologia di rifiuti prodotti nei registri di carico e scarico e suddividendoli per classi omogenee.

Denunciato l'imprenditore cinese

Alla luce delle violazioni riscontrate, i finanzieri hanno sequestrato il locale di circa 700 mq., lo scantinato, il container, i rifiuti e tutto il materiale rinvenuto (54 macchinari industriali e annessi banchi da lavoro, capi semilavorati e materiali vari per la lavorazione tessile), denunciando l’imprenditore cinese alla Procura della Repubblica di Treviso per il reato di illecita gestione di rifiuti e per le violazioni al Testo Unico per la sicurezza sul lavoro, mentre i funzionari dell’INPS/INL hanno contestato le violazioni in materia di lavoro nero.

L’intervento della Guardia di Finanza di Treviso testimonia ancora una volta l’impegno profuso in questo delicato settore, a tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini, per colpire, nella loro globalità, quei fenomeni che costituiscono ostacolo alla realizzazione di un mercato concorrenziale, a beneficio degli operatori economici onesti e rispettosi delle regole.

Lo sfruttamento di manodopera in nero, unito alle violazioni delle modalità di corretto smaltimento dei rifiuti e delle norme in materia di sicurezza, consente infatti di applicare prezzi altamente concorrenziali, in danno delle imprese che operano rispettando la legge, che si vedono costrette a sostenere costi maggiori.

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