È iniziata al tribunale di Milano l’udienza preliminare per la cosiddetta “truffa dei lingotti d’oro”, uno dei più grandi scandali finanziari degli ultimi anni in Italia. Al centro dell’inchiesta c’è la Global Group Consulting, società con sede nel capoluogo lombardo ma ramificazioni in tutto il Paese, in particolare in Veneto e Trentino, centinaia di risparmiatori raggirati soprattutto a Treviso.
Lingotti d’oro a garanzia di investimenti mai fatti
Secondo la Procura di Milano, tra il 2019 e il 2024 la società avrebbe raccolto fondi per circa 90 milioni di euro, promettendo ai clienti rendite fino al 4% mensile, pari al 48% l’anno, e guadagni “sicuri” fino al 300% su presunti investimenti in attrezzature sanitarie da rivendere nei Paesi in via di sviluppo o in azioni di colossi farmaceutici. A garanzia, venivano offerti lingotti d’oro da lasciare in deposito, rivelatisi però parte del meccanismo fraudolento.
L’inchiesta, coordinata dalle pm Francesca Celle e Gianfranca Serafini, ha portato al sequestro di 23 milioni di euro in contanti e 8,5 milioni in oro, oltre a 131 lingotti già confiscati dalla Guardia di Finanza.
Gli investigatori ipotizzano un classico schema Ponzi: i soldi raccolti dai nuovi investitori sarebbero stati utilizzati per pagare i “rendimenti” promessi a quelli più anziani, fino al collasso del sistema.
Centinaia di truffati nel processo Global Group
Attualmente risultano cinque imputati, tutti accusati di associazione a delinquere, truffa aggravata ed esercizio abusivo della professione di promotore finanziario. Quattro di loro hanno chiesto di patteggiare, mentre uno solo resta sul banco degli imputati. Due presunti registi dell’operazione sono invece latitanti da mesi, probabilmente fuggiti all’estero.
Il procedimento, avviato formalmente lo scorso 3 ottobre 2025, vede la costituzione di 2.300 parti civili e un ammontare complessivo di richieste di risarcimento pari a 36 milioni di euro. Tra le vittime, circa 200 trentini che chiedono la restituzione di oltre 4 milioni di euro, con una media di 20 mila euro investiti ciascuno.