Il tragico epilogo

Mamma morta abbracciata alla figlioletta nel Piave: le tre tegole nella sua vita e la depressione

Come ha spiegato il Procuratore Martani, la 45enne era affetta da una grave forma di depressione: "Una malattia psichica che spesso non dà avvisaglie ed è difficile da interpretare per i non esperti"

Mamma morta abbracciata alla figlioletta nel Piave: le tre tegole nella sua vita e la depressione
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Susanna Recchia e la figlia di tre anni erano scomparse venerdì sera dalla loro casa a Miane, ieri mattina, domenica 15 settembre 2024, i loro corpi senza vita sono stati ritrovati su un isolotto del Piava a pochi chilometri di distanza da dove la 45enne aveva lasciato l'auto.

Susanna Recchia e la figlia ritrovate su un isolotto del Piave

Dopo ore di apprensione, ieri mattina domenica 15 settembre 2024, intorno alle 10, i corpi senza vita di madre e figlia sono stati ritrovati su un isolotto vicino all'isola dei Morti, a Moriago della Battaglia.

Da quanto si apprende, Susanna Recchia, con la piccola Mia in braccio, si sarebbe recata fino al greto del fiume Piave per poi lasciarsi scivolare nell'acqua.

La corrente del fiume, ingrossato dalle piogge recenti, insieme ai gorghi, ha trascinato i loro corpi per circa un chilometro più a valle, fino a un isolotto di ghiaia vicino all'Isola dei Morti, non molto distante dalla zona in cui a inizio luglio è stato ritrovato il corpo del 25enne Alex Marangon.

Sono stati i cani molecolari, impegnati nelle ricerche, a fiutare le tracce e guidare i soccorritori verso il tragico luogo del ritrovamento.

Non è chiaro come sia possibile che i corpi, trascinati dalla corrente, siano stati trovati arenati all'isolotto ancora abbracciati. Forse la madre aveva assicurato a sè la bambina in qualche modo.

Aperto un fascicolo per omicidio-suicidio

La Procura di Treviso, guidata dal procuratore Marco Martani, ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di omicidio-suicidio. Martani ha sottolineato come la 45enne fosse probabilmente affetta da una grave forma di depressione, una malattia che, spesso, non manifesta segnali chiari, portando chi ne soffre a vedere solo oscurità nel futuro. In questo contesto, potrebbe essersi verificato un gesto disperato, dettato dall'illusione di voler proteggere la figlia.

"È evidente che la donna era vittima di quella che viene definita depressione maggiore - ha detto il procuratore Marco Martani al Tgr Veneto - una malattia psichica che spesso non dà avvisaglie ed è difficile da interpretare per i non esperti".

Il Procuratore di Treviso, Marco Martani

La separazione dal compagno

Susanna Recchia, igienista dentale 45enne, ha dovuto affrontare numerose difficoltà nel corso della sua vita. Prima di allontanarsi da casa con la figlia e di far perdere le proprie tracce, Susanna ha lasciato una lunga lettera di cinque pagine in cui esprimeva il suo profondo disagio e il desiderio di farla finita.

Tra i diversi elementi che l'hanno segnata profondamente, anche una vita sentimentale travagliata. Dopo un matrimonio fallito, da cui sono nati tre figli, Susanna si è ritrovata a dover affrontare una dolorosa separazione. Cinque anni fa, sembrava esserci una nuova speranza: aveva iniziato una relazione con un nuovo compagno, Mirko De Osti, e insieme avevano avuto una bambina, Mia. Tuttavia, la storia d'amore si era ormai conclusa, e lei si è ritrovata nuovamente sola ad affrontare un momento difficile.

La malattia della figlia

La situazione era resa ancora più gravosa dal fatto che la piccola Mia aveva un grave problema di salute, soffriva di epilessia. La malattia della figlia aveva spinto Susanna a lasciare il lavoro, come raccontato dal dottor Attilio Ceschin in un post su Facebook, in cui ha riportato una foto della 45enne incinta della figlia Mia.

"Collaboratrice da un decennio ci ha sorpreso con un gesto che per un estraneo è di difficile comprensione ma si potrebbe definire un ultimo gesto d’amore!

L’amore che aveva dimostrato per il lavoro, svolto sempre con estrema professionalità e passione veniva messo in secondo piano solo da quello per i figli , verso cui aveva dedicato in questi ultimi anni ogni sua energia!

I problemi di salute dell’ultimo suo amore, Mia, l’avevano costretta a un impegno per l’assistenza e il controllo che forse cominciavano a minare il suo fisico. E le ultime vicende hanno acuito il malessere creando quello screzio psicologico che solo chi si è trovato in simili situazioni può capire.

E l’ultima decisione di lasciare in buone mani al papà i tre figli e abbracciare nell’ultimo atto d'amore Mia, l’ha fatta diventare sua per sempre. Ti ricorderò sempre per quella grande persona che eri".

L'incidente in cui morì la migliore amica

Uno degli episodi che l'ha segnata profondamente è stato un tragico incidente d'auto in cui ha perso la vita la sua migliore amica. Susanna era alla guida, ma le indagini accertarono che non aveva alcuna responsabilità nell'accaduto. Nonostante questo, il senso di colpa e il dolore per quella perdita l'hanno accompagnata per molto tempo.

Questo cumulo di sofferenze – la perdita della sua migliore amica, la fine del matrimonio, la responsabilità di crescere quattro figli, e la malattia della bambina – ha finito per diventare un peso insostenibile per Susanna. Alla fine, forse, ha visto nella morte l'unica via di uscita da quel dolore che sembrava non avere soluzione.

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